Ogni anno sono molti i lavoratori che hanno la possibilità di fruire dei permessi con Legge 104 per assistere il familiare disabile. In qualità di caregiver essi svolgono un ruolo fondamentale per assicurare alla persona in difficoltà adeguate cure e assistenza. Come molti sapranno, la Legge ammette la concessione di 3 giorni di assenza dal lavoro retribuita al fine di prestare adeguato sostegno al proprio familiare. Tuttavia, la violazione di alcuni princìpi fondamentali che la normativa ammette, può determinare delle spiacevoli conseguenze per il lavoratore. Infatti anche chi resta a casa coi permessi Legge 104 INPS rischia il licenziamento se viola queste regole.
Quali agevolazioni spettano anche ai familiari del titolare Legge 104
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I lavoratori che possono beneficiare delle assenze lavorative per assistere il familiare possono contare su alcune tutele che la vigente normativa assicura loro. I permessi lavorativi non sono l’unica agevolazione di cui il familiare assistente può beneficiare. Come abbiamo indicato in un precedente approfondimento, familiari e titolari Legge 104 riceveranno assegni di oltre 1.000 euro a rimborso di determinate spese nel 2022. Anche sul piano fiscale è importante sapere che in alcune circostanze le tutele di cui gode il soggetto disabile ricadono sul parente che lo tiene a proprio carico. Un esempio è quello che abbiamo illustrato nell’articolo “Anche i familiari del titolare Legge 104 possono ottenere quest’agevolazione economica”. Al lungo elenco di benefici è sempre bene ricordare che si affiancano anche dei vincoli. Proprio in merito a questi ultimi è bene specificare alcuni dettagli.
Anche chi resta a casa coi permessi Legge 104 INPS rischia il licenziamento se viola queste regole
Quando si parla di permessi Legge 104 e rischio licenziamento, alcune sentenze espresse dalla Cassazione o dai tribunali possono aiutare a chiarire alcuni aspetti. Nella situazione in cui si configuri un abuso dei permessi, è lecito che il datore di lavoro avvii un licenziamento per giusta causa secondo quanto disciplina la Legge n. 604/1996.
Spesso accade di frequente che i lavoratori si domandino se devono restare a casa durante la fruizione dei permessi Legge 104. In questi casi, la risposta affermativa può prevedere delle eccezioni. Come sappiamo, lo scopo dei permessi è quello di garantire l’assistenza e la propria disponibilità al familiare disabile. Quando tuttavia un dipendente fruisce di tali permessi per restare a casa e riposare, questo potrebbe configurare un illecito. La Cassazione in simili circostanze convalida il licenziamento in quanto scopo principe dei permessi deve riguardare l’assistenza al familiare. Ciò perché la tutela che garantisce la norma non ha una funzione di ristoro delle energie o compensativa nei riguardi del dipendente che presta assistenza. Pertanto, utilizzare i permessi con finalità estranee alla logica della norma, può costituire un comportamento grave.
La sentenza del tribunale di Bari del 30 aprile 2019 ha inteso fare luce su questi aspetti. I giudici hanno dichiarato che: non è consentito fruire dei permessi quando il familiare risulta stabilmente ricoverato in struttura ospedaliera pubblica o privata che assicura assistenza sanitaria in modo continuativo. È pertanto legittimo il licenziamento se si garantisce solo in maniera parziale l’assistenza al familiare. Ciò perché verrebbe meno una risorsa nel ciclo produttivo di lavoro che richiederebbe una riorganizzazione dell’azienda. Pertanto, è utile ricordare che la fruizione dei permessi retribuiti deve essere sempre in linea di principio con quanto la Legge indica.