Anche chi non è proprietario dell’immobile può richiedere il Superbonus 110%

casa in ristrutturazione

Molti ritengono che per avere la detrazione 110% si debba essere proprietari di un immobile. Invece questo vantaggio spetta anche ad altri soggetti. Anche chi non è proprietario dell’immobile può richiedere il Superbonus 110%.

Ricordiamo oggi quali condizioni occorrono per approfittare del Superbonus 110% per i lavori sulle abitazioni con l’aiuto degli Esperti di ProiezionidiBorsa.

Il termine fissato con le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2021 è, ricordiamo anche questo, il 30 giugno 2022. Mentre per le operazioni sulle parti comuni condominiali si andrà avanti fino al dicembre 2022. Chi paga i lavori nel 2021 fino al 31 dicembre potrà chiedere la detrazione con i redditi relativi al 2021, che verranno presentati nella primavera-estate 2022.

A quali soggetti spetta la detrazione

La detrazione spetta ai soggetti che possiedono o detengono l’immobile oggetto dell’intervento in base a un titolo idoneo al momento di avvio dei lavori o al momento in cui si sostengono le spese.

Oltre al proprietario, però, hanno diritto ad avere la detrazione anche il nudo proprietario o l’usufruttuario, il titolare del diritto di abitazione o di superficie. E anche i detentori di immobili in base a un contratto di leasing, di comodato o di locazione regolarmente registrato.

Questi soggetti, però, devono essere in possesso del consenso all’esecuzione dei lavori da parte del proprietario.

Anche chi sta comprando casa e ha sottoscritto solo il compromesso può richiedere il 110%. Bisogna che il preliminare di acquisto sia registrato e occorre il consenso scritto del proprietario.

Anche chi non è proprietario dell’immobile può richiedere il Superbonus 110%

Pochi sanno che l’agevolazione spetta anche ai familiari. E ciò sia nel caso in cui l’immobile sia posseduto, sia in quello in cui l’immobile sia detenuto grazie a un contratto di locazione.

Non è necessario che, per chi ha diritto alle detrazioni, si tratti dell’abitazione principale. Ma i familiari devono essere conviventi e la casa deve essere valutabile idonea alla convivenza.

Non si può portare la residenza dove non c’è abbastanza spazio. Pertanto, l’estensione non è possibile quando la casa è stata data in affitto.

Un altro dettaglio poco noto è il seguente: se l’immobile risulta in comproprietà tra più fratelli, l’agevolazione può spettare anche a uno solo di essi. Purché sia lui che sostiene tutte le spese.

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