Gli Esperti di Redazione avvertono i Lettori che anche chi è già in pensione subirà tagli sull’assegno INPS a causa dell’inflazione. I contribuenti che andranno in pensione nei prossimi anni sanno già che saranno meno fortunati dei lavoratori più anziani. Li attendono infatti assegni pensionistici meno consistenti per svariate ragioni che riguardano sia il sistema di calcolo che il crollo del PIL. L’importo mensile dei futuri percettori di pensione risentirà dei danni che il calo del PIL provocherà sull’assetto economico. Vi consigliamo a tal proposito di leggere l’articolo “Ecco gli sfortunati che subiranno tagli sulle pensioni INPS a causa del crollo del PIL”.
Saranno soprattutto i contribuenti che andranno in pensione a partire dal 2023 a registrare la ricaduta negativa del crollo del PIL. I lavoratori che invece stanno presentando attualmente la domanda di pensionamento dovranno fare i conti con la penalizzazione del sistema contributivo. La riduzione del rateo previdenziale dipenderà dal coefficiente di trasformazione il cui valore scende nel tempo con l’aumento dell’aspettativa di vita. Questo lo scenario poco confortante che attende il lavoratore che sta per concludere la propria carriera professionale e per ricevere il trattamento previdenziale. Ma anche chi è già in pensione subirà tagli sull’assegno INPS a causa dell’inflazione per cui analizziamo quanto si verificherà a breve.
Anche chi è già in pensione subirà tagli sull’assegno INPS a causa dell’inflazione
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Chiariamo anzitutto che chi già percepisce la pensione può sin da ora abbandonare la speranza di vederne aumentare l’importo nei prossimi anni. E ciò perché gli effetti negativi dell’epidemia del Covid-19 sull’economia nazionale si faranno sentire oltre il 2020. La crisi economica che stiamo sperimentando non si limiterà ad ostacolare l’aumento dell’assegno pensionistico degli anni a venire.
Non si può escludere del tutto una penalizzazione dell’importo delle pensioni che attualmente l’INPS eroga. Gli eventuali tagli dipenderanno in larga misura dall’inflazione che interviene sul rateo previdenziale per il tramite della perequazione. Ricordiamo che l’INPS calcola l’ammontare della pensione anche in riferimento all’Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Il che significa che periodicamente l’Ente previdenziale effettua un adeguamento dell’assegno spettante all’inflazione e, in particolare, al suddetto Indice ISTAT Foi.