Non solo i titolari di Legge 104 o i parenti che assistono una persona non autosufficiente hanno diritto ad agevolazioni e aiuti economici. Anche chi non ha i requisiti per ottenere i benefici della Legge 104 riceve particolari tutele e aiuti dall’INPS. Potrebbe ad esempio inoltrare la domanda per il prepensionamento se un peggioramento delle condizioni di salute non permette più di svolgere l’attività lavorativa. E ciò perché anche con questo problemi di salute e malattie è possibile andare in pensione prima senza tagli. Ci sono infatti patologie che fanno la loro comparsa solo ad una certa età e che rendono difficoltoso continuare a lavorare. In tali casi i sintomi dei disturbi potrebbero essere talmente invalidanti da non consentire lo svolgimento delle solite mansioni professionali.
Può tuttavia confortare sapere che anche ai lavoratori senza Legge 104 spettano 500 euro per 12 mesi con questi problemi di salute. E che persino con queste malattie croniche si ottengono assegni di invalidità dall’INPS. Con l’avanzare dell’età potrebbero infatti insorgere alcuni disturbi o sindromi che riducono il grado di autonomia di un soggetto. Anche compiere semplici gesti quotidiani che non richiedono particolari sforzi potrebbe comportare sempre più fatica. Proprio per questo vi sono alcune misure assistenziali di carattere economico che giungono in aiuto a chi ha bisogno di assistenza. Pochi sanno inoltre che con queste patologie la Legge 104 si ottiene con semplice certificato medico senza visita della Commissione INPS.
Anche ai lavoratori senza Legge 104 spettano 500 euro per 12 mesi con questi problemi di salute
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Non bisogna necessariamente essere portatore di handicap o ottenere il riconoscimento della condizione di disabile per ricevere sostegni economici. L’INPS infatti eroga assegni mensili di importo pari a 522,10 euro per i soggetti che presentano due specifiche condizioni sanitarie. L’una riguarda l’impossibilità di camminare e spostarsi senza l’aiuto di terzi o di ausilii per la deambulazione.
L’altra invece consiste nell’incapacità di compiere le azioni tipiche della vita quotidiana e che quindi impongono l’assistenza da parte di addetti alla cura. In base al dettato del Decreto legislativo 18/1980 può richiedere l’indennità di accompagnamento anche il lavoratore dipendente o autonomo. Persino il titolare di una patente speciale o un detenuto ha diritto all’erogazione dell’accompagnamento se possiede i requisiti sanitari. Tale ammortizzatore economico spetta infatti indipendentemente dall’età, dal reddito e dallo svolgimento di una professione. Risulta pertanto cumulabile non solo con un’eventuale pensione di invalidità, ma anche con le retribuzioni da lavoro.