Ha suscitato un enorme scalpore il messaggio dell’INPS n. 3495 del 14 ottobre in ordine all’assegno d’invalidità. Con questo messaggio l’INPS aveva fatto proprio l’orientamento della Cassazione in ordine al requisito dell’inattività lavorativa. Ovvero, secondo quanto pronunciato dalla Corte il mancato svolgimento dell’attività lavorativa è un elemento costitutivo del diritto alla prestazione assistenziale al pari di quello sanitario. La mancanza di questo elemento è rilevabile d’ufficio in qualsiasi stato e grado del giudizio.
Pertanto secondo questo orientamento, fatto proprio dall’INPS, lo svolgimento dell’attività lavorativa, a prescindere dalla misura del reddito ricavato, preclude il beneficio dell’invalidità.
Con il suddetto messaggio, pertanto, l’INPS comunicava che a partire dalla data della sua pubblicazione, l’assegno d’invalidità sarebbe stato liquidato soltanto nel caso d’inattività lavorativa. Fermi restando tutti gli altri requisiti richiesti dalla legge. Ma dopo tutte le polemiche sorte e gli interventi politici adesso anche a chi lavora l’INPS paga l’assegno di 287 euro e non arriva la revoca. Ad annunciarlo, il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando. In commissione Bilancio al Senato è stato approvato l’emendamento al Decreto Fiscale.
Anche a chi lavora l’INPS paga l’assegno di 287 euro e non arriva la revoca
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L’assegno d’invalidità è una prestazione economica riconosciuta dall’INPS per soggetti con una riduzione parziale della capacità lavorativa, ovvero dal 74% al 99%. Nonché con un reddito inferiore alle soglie previste annualmente dalla legge. Questo assegno spetta agli invalidi parziali tra i 18 e i 67 anni che abbiano i requisiti sanitari e amministrativi richiesti. Per il 2021 l’importo è pari ad euro 287,09 e il limite reddituale è di 4.931,29. Tra i requisiti richiesti dalla legge rientra anche il mancato svolgimento dell’attività lavorativa.
Vivere con un importo mensile del genere e vedersi precludere la possibilità di svolgere dei piccoli lavori è davvero una grande ingiustizia. Soprattutto a fronte delle grosse difficoltà che ogni giorno le persone con disabilità incontrano sulla loro strada.
Il Ministro Orlando infatti dalle pagine dei social ha comunicato con grande orgoglio di aver mantenuto la promessa fatte alle famiglie e alle associazioni. Quindi l’assegno ai disabili in grado di svolgere dei lavori o incarichi di breve durata, non sarà più revocato.
Pertanto dopo lo sbarramento di ottobre da parte dell’INPS, gli invalidi parziali potranno continuare a percepire l’assegno d’invalidità. Ovvero pur svolgendo dei piccoli lavori o incarichi di breve durata che non determinino un superamento dei limiti reddituali.
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