Analisi settimanale e proiezioni: come vanno i Mercati, la parola del Vecchio Grimm

Analisi settimanale e proiezioni: come vanno i Mercati, la parola del Vecchio Grimm

Riepilogo della settimana sulle principali Borse europee e americane. BCE, FED, inflazione, titoli tecnologici, ecco una panoramica sulle ultime novità e alcune previsioni da parte di Vittorio Grimaldi.

Macro: l’ arbitro (Fed) fischiò la fine dello “january effect “…

Fed (arbitro) in dovish pause , reitera almeno 5 volte nel suo speech che ” there is no hurry” ad abbassare i tassi, con osservato speciale, citato almeno 8 volte, l’andamento dell’ inflazione, in un contesto di crescita economica robusta grazie alla tenuta dei consumi. Quindi un modo indiretto per controllare il giocatore Trump (dazi/riduzione tasse/riduzione prezzo del petrolio), Bessent (mediatore), Musk (riduzione del debito pubblico improduttivo, deregulation). Giocatori leader, per rimanere nella metafora, che dovranno evitare la fuga del decennale americano oltre il 5%, scenario che considero di coda.

In settimana questo si è riportato in area 4.5% con un bund a 10 anni che mantiene i 200 bp di differenziale; la Lagarde (il guardalinea?) , con suo ” quartino” di punto di ribasso tassi, sembrata preoccupata più della crescita economica europea che dell’inflazione.

Borse in Usa, Europa e Cina

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Risalite, con le prime 2 sui max di periodo; aiutate da un positioning , favorevole, col bull/bear ratio in Usa sceso parecchio nelle ultime 2 settimane. Ciò ha allontanato un overbought  con relative prese di profitto, in Usa ed Europa, segnalato dall’analisi DeMark di Kirsche (Jeffrey), che quest’ anno potrebbe essere più efficace rispetto all’ anno scorso, visto che almeno 2 giocatori su 3 in campo non sono tanto lineari/prevedibili.

Operativamente, stay long corporate bonds and equity, senza esagerare.

Micro Usa: 1/x/2

Il mkt equity Usa evidenzia che l’erp è quasi zero (“watch out!”), ma come storia insegna potrebbe anche portarsi in territorio negativo, qualora la crescita eps 25 dovesse superare le previsioni di + 11% .

Operativamente, rimarrei in uno scenario dove si confrontano i 2 “Dan” opposti da 1/x/2 del totocalcio, che si traduce in un sovrappeso dell’S&P 500 equally weighted; la fine del january effect lo conferma.

I risultati di finanziari, alcuni titoli industriali: tech (Microsoft , Tesla , Apple, Meta ecc.) cominciano a evidenziare che il mega gap eps 24 di crescita utili tra “M 7” e i “493 ” comincia a ridursi.

Condivido parzialmente le cose da Dan 1 (prima intervista); il Dan 2, dalle giacche variamente colorate, potrebbe non aver torto quando segnala uno “strong buy the deep” per i tech. È probabile che il settore software/cyber tech possa meglio performare rispetto ai “M 7”, ci sta; peraltro la vicenda deepseek mi sembra un market noise. Tra i 2 Dan sarà un derby da seguire; i gestori attivi/stockpicker spero siano “sul pezzo” quest’ anno, la performance concentrata su pochi titoli should be over: che sia revenge dell’active sul passive!

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