Amplifon: gli ottimi conti spingono il titolo al rialzo. Siamo vicini alla svolta?

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Il titolo Amplifon ieri ha chiuso in rialzo del 2.77% a 15.93€ spinto dagli ottimi conti.

Nonostante il rialzo, però, non c’è stata ancora la svolta.

Da metà Aprile, infatti, le quotazioni sono bloccate nel trading range 15.348€-16.063€. Anche la seduta di ieri ha tentato di rompere al rialzo, ma il tentativo non è andato a buon fine.

A questo punto solo la rottura di uno dei due livelli darebbe direzionalità al titolo.

Gli obiettivi al rialzo sono quelli indicati in figura. Al ribasso, invece, l’obiettivo più vicino si troverebbe in area 15.2€ e a seguire 14.2€.

 

News: Fonte MilanoFinanza

Amplifon inzia l’anno con ricavi e redditività in forte aumento. Nel primo trimestre di quest’anno la società ha raggiunto ricavi consolidati pari a 310,3 milioni di euro, in aumento del 9,7% a tassi di cambio costanti e del 4,8% a tassi di cambio correnti rispetto al primo trimestre dell’esercizio precedente, nonostante il periodo di confronto estremamente sfidante, avendo registrato nel primo trimestre del 2017 il più elevato tasso di crescita dei ricavi nel corso dell’anno (+16,3% rispetto al primo trimestre 2016).

Il consenso si aspettava ricavi a 306,2 milioni di euro. Il risultato è stato conseguito grazie a una forte crescita organica (+5,4%) accompagnata dalle acquisizioni che hanno impattato positivamente sui ricavi per il 4,3%. È proseguito, infatti, nel trimestre il programma di espansione del network, sia a livello organico sia attraverso acquisizioni, con l’aggiunta di 65 negozi e 20 shop-in-shop.

Le acquisizioni, pari a 55 negozi e 2 shop-in-shop, hanno interessato principalmente la Francia, la Germania e il Canada. invece l’apertura di 10 negozi e 18 shop-in-shop ha interessato soprattutto la Spagna e l’Australia. L’esborso complessivo per le acquisizioni è stato pari a 25 milioni di euro rispetto ai 50,3 milioni di euro del primo trimestre del 2017.

Tutte le aree geografiche, in cui opera il gruppo, hanno contribuito alla solida performance dei ricavi. In particolare, nell’area Emea la crescita è stata “eccellente” con una buona crescita organica che, insieme alle acquisizioni effettuate principalmente in Germania e Francia, ha favorito anche un forte incremento della profittabilità; nell’area America la performance, trainata in particolare da Miracle-Ear, è stata positiva, nonostante le condizioni meteorologiche sfavorevoli registrate a gennaio; nell’area Apac la crescita ha tratto beneficio dalla solida performance dell’Australia e dalla continua crescita organica della Nuova Zelanda, nonostante i già ottimi risultati registrati nel periodo di confronto.

Mentre l’impatto dei cambi è stato negativo per il 4,9% per il forte apprezzamento dell’euro verso il dollaro americano e il dollaro australiano. Comunque, grazie all’accelerazione dei ricavi e alla leva operativa, l’ebitda ha raggiunto quota 44 milioni di euro (+7,7%) con un’incidenza sui ricavi in miglioramento di 40 punti base rispetto al primo trimestre del 2017, nonostante maggiori investimenti in marketing, legati, tra l’altro, anche al lancio della campagna globale New Generation nei principali Paesi dell’area Emea. Il consenso si aspettava un ebitda leggermente più basso a 43,3 milioni.

Più nel dettaglio, è continuato il forte miglioramento dell’ebitda dell’area Emea, in aumento del 20,9% in valore assoluto e con il margine sui ricavi passato dal 13,2% del primo trimestre del 2017 al 14,4% con un miglioramento di 120 punti base. Viceversa, l’area America, a causa dell’effetto negativo dei cambi, ha riportato un ebitda in calo dell’8,9% in valore assoluto rispetto al primo trimestre 2017, ma con un miglioramento del margine di 20 punti base al 17,2%, grazie alla leva operativa. Allo stesso modo l’area Asia-Pacific ha riportato un ebitda in calo del 3,1% con un margine sui ricavi del 28,2% (+20 punti base).

Il risultato operativo è cresciuto del 5,1% a 27,3 milioni di euro (il consenso se lo aspettava a 26,9 milioni), nonostante i maggiori ammortamenti relativi all’espansione del network, e il risultato netto è stato pari a 15,2 milioni di euro, in aumento del 19,3% rispetto al primo trimestre 2017 anche grazie al miglioramento del tax rate al 32,8%. Il consenso si aspettava un utile netto a 15,7 milioni.

A fronte poi di un operating cash flow pari a 19 milioni di euro, in aumento di 4,1 milioni di euro, e di un free cash flow positivo per 8,4 milioni di euro, anch’esso in aumento rispetto ai 2,1 milioni di euro generati nel primo trimestre del 2017, dopo investimenti (al netto delle cessioni) pari a 10,6 milioni di euro, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 320,1 milioni di euro dai 296,3 milioni di euro al 31 dicembre 2017 (-326 milioni la stima dle consenso) con un rapporto indebitamento finanziario netto/ebitda pari a 1,43 volte.

“Abbiamo iniziato anche quest’anno in maniera molto positiva con ricavi e redditività in forte aumento nonostante un confronto con il primo trimestre dello scorso anno eccezionalmente sfidante. Siamo cresciuti più velocemente del mercato consolidando ulteriormente la nostra posizione di leadership e incrementando la quota di mercato nei Paesi chiave, un trend che ci aspettiamo continui per tutto il 2018”, ha commentato l’ad, Enrico Vita.

Per il prosieguo dell’anno Amplifon prevede di continuare a registrare una favorevole evoluzione dei ricavi, superiore al mercato, grazie al contributo di tutte le aree geografiche in cui opera e trainata dalla solida crescita organica e dal contributo della crescita esterna. Inoltre si aspetta un aumento della redditività rispetto all’esercizio precedente grazie alla leva operativa e alle efficienze di scala che più che compenseranno i continui investimenti in marketing e comunicazione, nell’espansione del network e nelle persone per accelerare la crescita futura.

Infine la società procederà a ritmo sostenuto nell’esecuzione del piano strategico al 2020 anche grazie al lancio dei prodotti a marchio Amplifon e dell’innovativo ecosistema multi-canale previsto in Italia per il secondo trimestre del 2018. “Le prospettive per il mercato retail dell’hearing care sono positive e i nostri piani per il futuro sono ambiziosi. Prevediamo di procedere a ritmo sostenuto nell’esecuzione del piano strategico al 2020 che, grazie a un programma di forte innovazione tecnologica nella customer experience, a una strategia di ulteriore rafforzamento della leadership nei mercati chiave e a significativi investimenti ci permetterà di ottenere un importante vantaggio competitivo di medio-lungo termine per una crescita sostenibile nel tempo”, ha concluso il ceo.

Attualmente il consenso Bloomberg per la fine di quest’anno si aspetta ricavi pari a 1,355 miliardi di euro, in aumento dagli 1,266 miliardi del 2017, un ebitda anch’esso in crescita a 237,6 milioni (212,5 milioni nel 2017), un ebit a 171 milioni (149,7 milioni nel 2017) e un utile netto a 111,4 milioni dai 100,6 milioni del 2017.

Questa mattina, quindi prima della pubblicazione dei conti, Equita ha confermato il rating hold e il target price a 13,6 euro sull’azione. Lo stesso giudizio di Banca Imi. Mentre Mediobanca Securities ha ribadito il rating outperform e il target price a 15 euro e Fidentiis buy.

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