Forse stiamo cercando qualche tappa indimenticabile per le nostre gite. Qualcosa che rimanga nei nostri pensieri quando il prossimo inverno saremo tristi e magari stressati dopo una lunga giornata di lavoro. Facciamo bene, anche perché il nostro Paese nasconde tesori e paradisi realmente difficili da trovare altrove.
Spesso sono nati a seguito di vicende storiche molto complesse e che hanno portato un mix culturale semplicemente unico. Di certo potranno sentirsi disorientati i turisti che approdando all’Isola di San Pietro, a circa 10 km dalla costa sarda, visto che sentiranno parlare toni e parole di dialetto ligure. Ma nessun errore, si tratta della località di Carloforte, uno dei borghi più belli d’Italia.
E quel dialetto è il tabarchino, una variante del dialetto genovese che ha viaggiato per il mare durante i secoli arricchendosi. È amatissimo da tutti il borgo dell’estate arroccato sul mare di Sardegna che contiene una storia incredibile. Per molti non sarà facile da raggiungere, ma la sua storia rimarrà impressa nei nostri ricordi.
Già dall’arrivo saremo estasiati da profumi di tonno, pomodori e pesto. I vicoli sono colorati e le pareti tinteggiate di ceramiche. Ma vediamo il perché di questo luogo unico.
Una storia di viaggi, di commerci e di pescatori
Indice dei contenuti
Era il 1738. Da circa due secoli una comunità genovese era insediata a Tabarka, un posto al confine tra l’Algeria e la Tunisia. Qui i genovesi possedevano una concessione in cui si occupavano del commercio del corallo. Ma quando questa preziosa risorsa stava per terminare, si rimisero in viaggio. Dovevano cercare un’altra destinazione dove commerciare con il resto del Mediterraneo.
Dopo richiesta, il re Carlo Emanuele III concesse loro quella si chiamava l’Isola degli Sparvieri. Si trattava di quella che oggi conosciamo come Isola di San Pietro. Un territorio notevole, visto che si estende per 51 km quadrati di fronte alla costa sud-occidentale della Sardegna. Si tratta della sesta isola italiana per estensione.
Il principale e pressoché unico centro dell’isola si chiama Carloforte, ed è collegata costantemente alla Sardegna e Sant’Antioco tramite traghetti. Oggi il borgo è imperdibile: architettura con richiami arabi, liguri e sardi. Ma poco fuori ecco sabbie finissime, scorci colorati, e panorami indimenticabili. Si tratta di un patrimonio unico.
Amatissimo da tutti il borgo dell’estate arroccato sull’isola nota per essere un pezzo di cuore di Genova nel Mar Mediterraneo
Una volta usciti dalla cittadina, sarà doverosa una gita al Faro di Capo Sandalo, dove godremo di un panorama raro. Non mancano le spiagge paradisiache. Nell’isola ce ne sono tante da scoprire, ma una caletta sensazionale sarà la cosiddetta Cala Fico.
Persino la cultura gastronomica qui diverge dal resto della Sardegna ed ha dato avvio ad esperimenti di fusione culinaria unica. Tra questi, bisogna ricordare la calamarata alla carlofortina. L’ideale sarà dunque giungere qui e perdersi nella contemplazione delle bellezze che la vita ci mette a disposizione.
Lettura consigliata