Il Natale è dietro l’angolo e non vediamo l’ora che arrivi la sera della vigilia per riunirci con tutti i nostri cari. Come ogni anno, anche stavolta ci attendono grandi pranzi e cene, dall’antipasto al dolce, passando per primi e secondi strepitosi.
In precedenza abbiamo suggerito un delizioso antipasto, originale e semplicissimo da realizzare in casa. Si tratta del panettone salato, una sfiziosa variante del noto dolce milanese, ripieno di tanti ingredienti a nostro piacimento.
Dopo aver gustato l’entrée che serve proprio a stuzzicare l’appetito, ecco che si procede con il primo piatto. A parte i classici cannelloni, potremmo pensare a delle crepes salate al grano saraceno e ripiene di carciofi. Passiamo poi al secondo, rigorosamente a base di carne e con un contorno di verdure o patate al forno. Bene, siamo arrivati alla parte più dolce del pasto e cosa non può assolutamente mancare sulla tavola?
Altro che panettone, è questo il dolce indispensabile sulle tavole imbandite e nei cesti natalizi
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Quando si pensa al dolce natalizio, vengono subito in mente il panettone e il pandoro. Certo, non possiamo negare che siano due simboli fondamentali del Natale, ma probabilmente non sono i più importanti. Infatti, il dolce che non potrà assolutamente mancare sulle nostre tavole è il torrone.
Classico, al cioccolato o nella variante al pistacchio come proposta in questa ricetta, il torrone è davvero l’icona di questo periodo dell’anno.
I più noti provengono dalla Sicilia e dalla Sardegna, ma tra i più famosi c’è anche quello di Cremona. Fuori dai confini nazionali, anche Francia e Spagna sono ghiotte del dolce alle mandorle più famoso di tutti.
L’unico problema del torrone riguarda la sua consistenza, spesso troppo dura per chi soffre di problemi ai denti. Per consentire a tutti di gustarlo in santa pace e senza pensieri, ne esiste anche una variante morbida, molto amata dai più piccini.
Torrone duro e morbido, dove e quando gustarlo
La differenza principale tra il torrone duro e morbido sta nella cottura. Nel primo caso, infatti, si predilige una cottura lunga che giunge fino alle 12 ore. Diversamente, nel secondo caso non si supereranno le 3 ore, così da ottenere un composto leggermente più soffice.
Non solo sulle tavole di pranzi e cene natalizi, il torrone è l’alimento tipico di composizioni e calze della befana.
Ecco perché se decidiamo di regalare a qualcuno un bel cesto, non dovremo assolutamente dimenticare di metterlo al suo interno.
Altro che panettone, è questo il dolce indispensabile sulle tavole imbandite e nei cesti natalizi che rappresenta il Natale come (quasi) nient’altro riesce a fare.