Le patologie al cuore rappresentano una delle prime cause di morte in tutto il Mondo. Per questo è bene parlare e fare il più possibile informazione e prevenzione a riguardo. Abbiamo già visto ad esempio come i sintomi si presenterebbero in maniera diversa nel sesso femminile. Infatti non solo dolore al petto e al braccio, ma anche questi silenziosi sintomi potrebbero essere avvisaglie di infarto soprattutto nelle donne giovani.
Ci sono poi delle cause che potrebbero portare, entrambi i generi, ad avere problemi. Fra questi figurano importanti eccessi di peso e cattive abitudini come il fumo. Ma anche una cattiva alimentazione potrebbe creare problemi al nostro corpo. Infatti battito cardiaco irregolare, debolezza muscolare e cambiamenti nell’umore potrebbero essere dovuti alla carenza di questo prezioso sale minerale.
Però ci sarebbero anche degli altri segnali nascosti. Infatti altro che obesità e età avanzata, la propensione per infarto, ictus e problemi di cuore sarebbe scritta nelle nostre orecchie. Vediamo insieme in quale preciso punto si manifestano.
Altro che obesità e età avanzata, la propensione per infarto, ictus e problemi di cuore sarebbe scritta nelle nostre orecchie
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Parliamo per la precisione di una piega diagonale posizionata sui lobi, nel punto dove solitamente si praticano i buchi per gli orecchini. L’inclinazione che segue questa linea generalmente è di 45 gradi e forma proprio un tratto trasversale. Generalmente è presente in entrambe le orecchie.
Secondo gli studi della Sociedad Espanola de Cardiologìa (Società spagnola di cardiologia) questa caratteristica fisica potrebbe indicare la predisposizione a soffrire di ictus o infarto o indicare di averne già sofferto in passato. Questa informazione è derivata da una ricerca che ha messo a confronto le fotografie di più di 300 soggetti. I risultati sono i seguenti e meritano di essere visionati con estrema attenzione:
- il 48,9% dei pazienti con dei precedenti di natura cerebrovascolare presentava questa caratteristica;
- lo stesso era valido per una cifra quasi pari al 28% di quelli che avevano avuto un ictus;
- ugualmente il 45,8% dei soggetti che avevano già subito uno o più infarti;
- era però visibile anche in un 28,2 dei pazienti che non avevano invece avuto infarti.
Quindi, se fosse presente questo segno, anche se non si avesse una cartella clinica problematica, sarebbe meglio consultarsi con un medico. Infatti, questa figura professionale può fornire dei consigli per evitare di ritrovarsi inaspettatamente in spiacevoli situazioni.
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