Nei giorni scorsi il Governo ha varato un nuovo pacchetto di misure (decreto Aiuti ter) per venire incontro al caro prezzi degli ultimi mesi. Ora, finalmente il decreto (D.L. 144/2022) è arrivato in Gazzetta Ufficiale lo scorso venerdì 23 settembre.
Tra i tanti interventi, alcune misure vanno specificatamente incontro ai lavoratori alle dipendenze. Vediamo cosa di cosa si tratta e a beneficio di chi vanno i nuovi soldi stanziati dall’Esecutivo. Anticipiamo solo che arrivano altri 150 euro di Bonus per questi lavoratori dipendenti con precisi limiti di retribuzione imponibile.
I soldi stanziati dal Governo contro il caro energia
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Per pensionati e disoccupati, famiglie con figli a carico e lavoratori alle dipendenze è diventato sempre più difficile far quadrare i conti. Tuttavia, sono numerose le misure prevista dall’ordinamento a favore dei cittadini, specie per quelli in stato di bisogno. Ad esempio per pagare le bollette luce e gas vi sono 3 Bonus per famiglie con ISEE fino a 20mila euro.
Contro il caro carburante, invece, dalla scorsa primavera l’Esecutivo ha previsto lo sconto dei 30 centesimi alla pompa di rifornimento. Poi da allora il Governo ha proceduto con la proroga della misura, che è avvenuta anche in seno al decreto Aiuti ter. In sostanza si è passati dalla vecchia scadenza del 17 ottobre alla nuova deadline del 31 ottobre.
Al riguardo non sappiamo se si è trattato dell’ultima proroga o se ne seguiranno altre. La materia sarà certamente di competenza del nuovo Esecutivo.
Altri 150 euro di Bonus per questi lavoratori dipendenti dopo Bonus 200 euro
Ma la misura ad hoc studiata anche a beneficio dei lavoratori alle dipendenze riguarda certamente il nuovo Bonus 150 euro. Si tratta di una sorta di riedizione del Bonus 200 euro già varato dal 1° decreto Aiuti. Tuttavia, questa volta è limata al ribasso sia in merito all’importo (150 euro rispetto ai vecchi 200) sia riguardo al perimetro degli aventi diritto.
Infatti la misura spetta ai lavoratori che a novembre percepiranno una retribuzione imponibile fino a 1.538 euro. Anche in questo caso il Bonus arriverà direttamente in busta paga, e precisamente in quella di novembre. A erogarlo provvederà il datore di lavoro, che poi lo recupererà attraverso la denuncia mensile all’Ente di Previdenza.
Come a luglio scorso, servirà la dichiarazione del lavoratore in cui attesterà di non percepire la misura per altre vie (pensionati e altri aventi diritto).
Infine, anche questa indennità è del tipo una tantum, non cedibile, pignorabile o sequestrabile. Inoltre non influisce sull’ISEE considerato che non contribuisce a formare reddito ai fini fiscali.
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