Poco tempo fa il miliardario Bill Ackman aveva acquistato ingenti quantità di azioni Alphabet. La società madre di Google, giovedì ha annunciato gli utili del primo trimestre, superando tutte le aspettative.
Alphabet, grazie a una strategia di massimizzazione dei profitti derivanti dalla pubblicità digitale che ha ammortizzato le lievi perdite del comparto cloud, è riuscita a registrare un fatturato di 90,23 miliardi nel primo trimestre dell’anno, a fronte di una stima di 89,12 miliardi. Contestualmente all’annuncio dei risultati finanziari, la società ha annunciato l’aumento dei dividendi del 5% e il buyback di oltre 70 miliardi di dollari delle proprie azioni. Il titolo è schizzato di oltre il 3%.
Alphabet supera le stime di Bloomberg, il miliardario Bill Ackman ha fatto centro (?)
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Il “competitor” di Warren Buffet di recente aveva stupito gli investitori con una serie di acquisti ritenuti “azzardati”. Oltre a ingenti quantità di azioni di Uber, Bill Ackman ha riempito il suo portafoglio per oltre il 44% anche di azioni Alphabet (GOOG, GOOGL) e di un’altra grande società d’investimento. Nell’arco di poco tempo, ecco che Alphabet ha comunicato i dati relativi al primo trimestre e chi aveva seguito l’intuito di Ackman adesso può (forse) gioire.
Come lui, altri investitori hanno continuato a credere nell’espansione dell’IA, anche in mezzo al caos innescato dai Dazi, e non è un caso che le parole del CEO di Alphabet, Sundar Pichai, riflettano questo sentiment. Ecco, tra le altre cose, ciò che ha dichiarato durante la conference call per la presentazione dei risultati trimestrali:
Il nostro approccio differenziato e full-stack all’IA continua a essere fondamentale per la nostra crescita. Questo trimestre è stato estremamente entusiasmante con il lancio di Gemini 2.5, il nostro modello di IA più intelligente, che sta raggiungendo traguardi rivoluzionari in termini di prestazioni ed è ampiamente riconosciuto come il migliore del settore. Questa è una base straordinaria per la nostra innovazione futura. E il nostro obiettivo è offrirla a persone e clienti in tutto il mondo.
Tra l’altro, Alphabet è stata una delle prime società a pubblicare i risultati dopo il “Liberation Day”, che com’è noto ha mandato in tilt i Mercati a livello mondiale. E i numeri regalano un quadro molto chiaro dello stato di salute della società. Le stime di consenso di Bloomberg avevano ipotizzato un EPS di 2,01 dollari su un fatturato di 89,1 miliardi, che invece si è rivelato di 2,81 su un fatturato di 90,2 miliardi. L’azienda sta implementando alacremente l’Intelligenza Artificiale, che ora è presente in tutti e 15 i prodotti utilizzati da mezzo miliardo di utenti: computer, dispositivi mobili, cuffie, fotocamere, smartwatch e assistenti, così come i motori di ricerca, Cloud, YouTube e Waymo. Con una diffusione così massiccia di Gemini e di altri prodotti IA, impossibile non credere che Alphabet crescerà ancora. E probabilmente deve averlo pensato anche Bill Ackman.
È il momento di investire in Alphabet, optare per una strategia hold oppure vendere?
Sebbene Alphabet pare non abbia risentito in maniera importante del “Liberation Day”, c’è da dire che non sarà per sempre esente da alcune criticità.
Gli esperti ricordano, ad esempio, che a causa dei cambiamenti macroeconomici il comparto della pubblicità digitale potrebbe calare nel secondo trimestre. Inoltre Google è accusata di detenere un monopolio illegale proprio nelle pubblicità online e nelle attività di Motore Ricerca, e nel prossimo futuro potrebbe dover smantellare alcuni comparti, venderli o comunque riorganizzarli. In uno scenario dunque tutt’atro che luccicante come potrebbe sembrare, è corretto chiedersi se acquistare adesso azioni Alphabet sia una buona idea; probabilmente alcuni cercheranno di venderle adesso che hanno aumentato il loro valore, altri invece potrebbero adottare una strategia hold aspettando di vedere cosa succederà nel lungo periodo. Come per qualsiasi investimento, prima di prendere una decisione “di pancia”, è opportuno analizzare tutti i possibili scenari.