Alcuni risparmiatori italiani dovranno affrontare un periodo difficile. Infatti a partire da marzo entra in vigore il nuovo piano della BCE sui titoli di Stato italiani. I titolari di BTP dovranno essere preparati ad eventuali sorprese sgradevoli nei mesi a venire.
Il nuovo piano della Banca Centrale Europea si chiama Quantitative Tightening (QT). Questo prevede una riduzione degli acquisti mensili dei titoli di Stato della zona euro per un valore di 15 miliardi di euro. Il QT pone fine all’operazione di Quantitative Easing avviata da Mario Draghi nel 2012.
Allerta per il risparmio italiano: il QT potrebbe mettere sotto pressione il nostro debito
Indice dei contenuti
Il Quantitative Easing (QE) consisteva nell’acquisto di titoli di Stato sul mercato per evitare attacchi speculativi alle finanze dei Paesi dell’Unione Europea (UE). Con il Quantitative Tightening (QT), la BCE lascia scadere i titoli di Stato in suo possesso senza riacquistarne altri per la stessa cifra. Ma questo nuovo piano prevede anche la possibilità di vendere i titoli. Manovra potenzialmente rischiosa in quanto potrebbe scatenare un effetto di imitazione sul mercato.
La riduzione graduale degli acquisti di obbligazioni governative può creare tensioni sui prezzi dei titoli di Stato. Ciò potrebbe avere un impatto particolarmente negativo sui Paesi dell’UE con maggiori livelli di indebitamento, come l’Italia, il cui rapporto deficit/PIL si attesta all’8%. Inoltre l’Italia ha un rapporto di indebitamento sul PIL del 144,7%.
Quali rischi per i risparmiatori italiani
L’adozione del nuovo Quantitative Tightening (QT) potrebbero causare un aumento dello spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi. Lo spread rappresenta un indicatore della fiducia dei mercati nei confronti delle obbligazioni governative. Quanto più questa fiducia diminuisce, tanto più lo spread aumenta, innescando nuove vendite e un ulteriore calo della fiducia. Al momento dell’analisi, lo spread italiano si aggira attorno ai 180 punti, quello spagnolo a 100 punti e quello francese a 52 punti.
L’effetto del QT, unito all’aumento dei tassi di interesse, negativo per le finanze italiane, potrebbe avere conseguenze significative sui nostri titoli di Stato. I BTP, in particolare, potrebbero essere i più colpiti. La mancata acquisizione mensile di titoli e la continua politica monetaria restrittiva potrebbero ulteriormente far scendere i prezzi dei Buoni del Tesoro Poliennali.
Le soluzioni da adottare: ecco cosa è meglio fare adesso
Anche se c’è un’allerta per il risparmio italiano, chi ha BTP in portafoglio adesso non deve preoccuparsi. Mantenendo i titoli fino alla scadenza non avrà nessuna perdita. Chi invece deve investire adesso dei soldi in obbligazioni governative, deve essere conscio che ci potrebbe essere ancora volatilità sui Buoni del Tesoro Poliennali. Queste obbligazioni potrebbero rappresentare una grandissima occasione di acquisto nei prossimi mesi, anche se alcuni elementi grafici iniziano già da subito a far ben sperare. Per il momento chi volesse evitare volatilità e prezzi altalenanti potrebbe puntare sui titoli a tasso variabile, come i BOT. O al limite sui conti di deposito.