Andare in pensione è una cosa che non tutti riescono a permettersi. Innanzi tutto perché ci vogliono determinati (e spesso molteplici) anni di contributi versati. E poi perché chi non lavora, o lavora poco, versa pochi contributi. Le casalinghe per esempio. Anche se sarebbe meglio allargare il campo anche ai casalinghi. Perché come ci sono donne che dedicano la loro vita a lavori di cura di famiglia e casa, ci sono anche degli uomini nella stessa situazione. Perciò esiste una misura ed un particolare Fondo per consentire a chi si trova in queste condizioni, di avere accesso alla pensione. Ma sono strumenti particolari e soprattutto, non sempre convenienti.
Alle casalinghe un assegno da 561,72 euro al mese grazie a un Fondo e ad una domanda aperta anche agli uomini
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Senza contributi si può sperare a 67 anni nell’assegno sociale. Una misura però, che resta ancorata al reddito del richiedente e, se presente, del coniuge. E se il reddito del marito è troppo alto, niente assegno sociale per la moglie casalinga nonostante l’età. Versare soldi nel Fondo casalinghe potrebbe essere una soluzione, dal momento che già a 57 anni di età e con appena 5 anni di contributi si potrebbe andare in pensione. Necessario, però, che la pensione sia pari ad almeno 561,72 euro al mese. La pensione, infatti, per essere liquidata, deve essere pari ad almeno 1,2 volte l’assegno sociale che per il 2022 è pari a 468,10 euro. Ma procediamo con ordine. Prima di tutto occorre iscriversi al Fondo casalinghe presso l’INPS. E poi, ricevuto il via libera dall’INPS, occorre iniziare a versare. I versamenti sono liberi. Per un mese di contributi occorre versare almeno 25,82 euro.
A chi conviene?
Se si versano meno soldi, per esempio 20 euro al mese per 10 mesi, essendo il totale di 200 euro, l’INPS accrediterà meno di un anno di contributi. Per l’esattezza 7,7 mesi di contribuzione, dovuto dall’operazione matematica di 200 diviso 25,82. Per avere diritto ad una prestazione pensionistica da questo Fondo, occorre aver versato almeno 5 anni di contributi sempre sullo stesso Fondo. Va detto che il versamento deve essere mensile. Il paradosso della misura è che un contribuente che versa 12 rate da 25,82 euro avrà maturato un anno di contributi. Chi invece decide di versare anche cifre rilevanti, magari 1.000 euro in unica soluzione, avrà solo un mese di contribuzione.
Quando si dice che è possibile erogare alle casalinghe un assegno da 561,72 euro al mese, significa che si è provveduto ad ingenti versamenti. Un esempio chiarirà meglio il tutto. Per esempio, una casalinga che in 5 anni ha versato ben 40.000 euro al Fondo (ma anche in più di 5 anni), avrà diritto a 139,50 euro di pensione. Infatti se questa donna sfrutta l’anticipo massimo a 57 anni, dovrà passare il montante di 40.000 euro per il coefficiente dedicato a chi esce a 57 anni di età, che per il 2021 è pari a 4,186%. Significa aver maturato una pensione di 1,674,40 euro all’anno.
In realtà ancora poco, nonostante ingenti versamenti. E ancora meno se si guarda alla convenienza. Soprattutto se si considera che la cifra percepita come pensione casalinga viene detratta dall’assegno sociale che si potrebbe avere, senza contributi, a 67 anni.
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