Allarme mercati, come proteggere i risparmi e difendersi dall’inflazione

mercati azionari

La situazione sui mercati finanziari è sempre più tesa. I risparmiatori italiani che hanno puntato su azioni o su obbligazioni a tasso fisso hanno subito forti perdite nei primi sei mesi dell’anno. Ma se è inutile piangere sul latte versato cosa dovrebbe fare adesso un investitore per i prossimi sei mesi?
Guerra, inflazione e pericolo di nuova recessione, hanno fatto crollare i prezzi di azioni ed obbligazioni. Con l’allarme mercati, ecco come proteggere il capitale e quali opportunità si possono cogliere.

Nei primi sei mesi dell’anno non si è salvato nessuno. L’indice maggiore di Piazza Affari dal 1° gennaio al 31 giugno ha perso il 23%. Anche i prezzi dei BTP hanno subito cali in doppia cifra a causa del rialzo dei tassi. Non si è salvato neanche chi ha lasciato i soldi sul conto corrente perché questo risparmio ogni giorno viene eroso dall’inflazione. L’indice dei prezzi al consumo a giugno in Italia ha superato l’8%. Quindi ogni anno i soldi fermi sul conto corrente perdono l’8% a causa di questa tassa occulta.

Allarme mercati, come proteggere i risparmi e difendersi dall’inflazione

Come deve affrontare un risparmiatore i prossimi sei mesi? Le strategie sono differenti a seconda del settore di investimento. Chi ha in portafoglio delle azioni, che probabilmente sono in perdita, deve solo aspettare. La statistica suggerisce che nella maggioranza dei casi dopo un primo semestre negativo il secondo semestre sarà positivo.
Questo dato potrebbe spingere all’acquisto chi vuole investire sui mercati azionari sfruttando i prezzi a saldo. Chi scegliesse una strategia di acquisto dovrebbe guardare in particolare al mercato americano e ai titoli tecnologici. Questo comparto a detta degli analisti è quello favorito per il recupero dopo i forti ribassi nei primi sei mesi.

Chi vuole investire in modo sicuro e a bassissimo rischio ha due strade, i conti di deposito oppure i Buoni del Tesoro poliennali. Oggi sul mercato alcuni conti di deposito offrono tassi di rendimento dell’1,5%. In alternativa si può puntare sui Buoni del Tesoro poliennali e tasso fisso con durata residua 12-18 mesi. In alternativa si possono acquistare i Buoni del Tesoro poliennali legati all’inflazione, in questo caso anche con una durata un po’ più lunga.

Mutui, ecco quale scegliere

Poi ci sono gli investitori nel mattone ovvero tutti coloro che hanno in preventivo di acquistare casa nei prossimi mesi. Oramai da inizio anno i tassi sul mercato sono cresciuti e cresceranno ancora di pari passo con l’aumento del costo del denaro deciso dalla BCE. Chi deve comprare casa col mutuo dovrebbe concludere l’operazione il prima possibile per spuntare le condizioni migliori.

Al momento attuale un mutuo a tasso variabile ha ancora un leggero vantaggio rispetto a quello fisso purché abbia un CAP. Questo piccolo vantaggio si ridurrà molto velocemente perché è probabile che da qui alla fine dell’anno la BCE aumenti i tassi di un punto percentuale. Il costo dei mutui a tasso variabile è legato principalmente all’Euribor, cioè al tasso bancario stabilito dalla Banca centrale europea.

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