L’eccessiva presenza di titoli di debito complessi nei portafogli delle famiglie italiane, potrebbe essere un grosso problema. Questi titoli, emessi dalle banche, sono estremamente rischiosi e i risparmiatori italiani ne hanno decine di miliardi di euro in portafoglio. Magari anche senza saperlo.
Un allarme di Banca d’Italia è scattato per le famiglie che hanno investito i loro risparmi in queste obbligazioni. In un comunicato, l’Istituto ha evidenziato la presenza di 50 miliardi di titoli di debito complessi nei portafogli delle famiglie italiane, ad alto rischio di perdita.
Allarme di Banca d’Italia per questi titoli complessi molto rischiosi
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L’Istituto di via Nazionale ha messo in guardia dalla eccessiva quantità di certificates, cartolarizzazioni e di obbligazioni AT1, i tre tipi di obbligazioni più rischiosi. Per esempio le famiglie detengono il 70% di certificates. Per non parlare dei titoli di debito AT1. Questi hanno mandato in crisi i conti del Credit Suisse con il loro azzeramento di valore. Solo grazie all’intervento di UBS, il secondo gruppo elvetico ha evitato il fallimento, che altrimenti sarebbe stato sicuro.
I bond AT1 sono titoli di debito emessi direttamente dalle banche. Non hanno scadenza e quindi possono essere assimilabili ai titoli obbligazionari perpetual. Hanno un alto rendimento ma hanno anche un alto rischio di perdita in caso di eventi avversi. Infatti il loro valore può azzerarsi in casi estremi, come accaduto a Credit Suisse. Secondo la Banca d’Italia, le famiglie italiane detengono 50 miliardi di questi titoli e di altre obbligazioni complesse. Nel solo 2022 l’ammontare complessivo è salito di 11 miliardi, dato che ha fatto alzare il livello di preoccupazione di Bankitalia.
Cosa deve fare un risparmiatore che potrebbe avere questi titoli in portafoglio
Fortunatamente, il valore complessivo di questi titoli di debito rischiosi nei portafogli degli italiani rappresenta solo l’1% dell’intera ricchezza delle famiglie italiane. Tuttavia, non si dovrebbe sottovalutare il problema. Gli investitori privati dovrebbero verificare se hanno investito in questi titoli. In caso di dubbio, un risparmiatore dovrebbe chiedere al suo gestore di riferimento in banca maggiori informazioni. Con una presenza consistente di questi titoli nel portafoglio, è consigliabile diversificare per ridurre il rischio. Una scelta estrema potrebbe essere anche quella della vendita di una parte di essi.
Per scegliere la soluzione migliore meglio rivolgersi ad un professionista, che potrebbe anche consigliare investimenti meno rischioso ma comunque molto remunerativi. Per ottenere rendimenti significativi oggi non è necessario puntare su obbligazioni rischiose. Anche i titoli di Stato offrono rendimenti interessanti, infatti i BTP possono raggiungere ritorni annuali superiori al 4%. Allo stesso modo, i BOT offrono rendimenti annui che superano il 3%.