Quando viene a mancare una persona cara oltre a dover fare i conti col dolore e un profondo vuoto, devono fronteggiarsi anche le difficoltà quotidiane. Se poi il coniuge defunto era l’unico a lavorare, il resto della famiglia potrebbe avere seri problemi ad arrivare a fine mese. Per questo il nostro ordinamento prevede la pensione ai superstiti, ovvero la cosiddetta reversibilità. Si tratta di un trattamento pensionistico riconosciuto in caso di morte del pensionato o dell’assicurato a favore dei familiari superstiti. Essa è pari ad una quota percentuale della pensione del dante causa. Ne hanno diritto il coniuge o l’unito civilmente, il coniuge separato o divorziato. Nonché i figli minorenni, inabili e a carico del defunto, studenti maggiorenni a carico.
Quali sono le percentuali e come fare la domanda
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La pensione di reversibilità è pari ad una quota percentuale della pensione che sarebbe spettata al defunto o già liquidata. Gli importi dei trattamenti sono cumulabili con i redditi del beneficiario in determinati limiti imposti dalla legge. Ma in determinati casi le vedove riceveranno la pensione di reversibilità per intero senza avere tagli inattesi dall’INPS. Ovvero le vedove/vedovi che non superano la soglia di 20.489,82 o quando vi sono 2 o più figli a carico. Presentare la domanda per ottenere la reversibilità è semplicissimo basterà collegarsi al sito INPS e fare la domanda online mediante il servizio dedicato. In alternativa basterà chiamare il Contact Center o rivolgersi al patronato.
Alla vedova titolare di Legge 104 arrivano oltre 500 euro con qualunque ISEE
Ma se il vedovo/vedova sono titolari di Legge 104 e hanno un’invalidità grave che impedisce loro di essere autosufficienti, andare avanti diventa ancora più difficoltoso. Per tale motivo il nostro legislatore ha previsto diverse forme di assistenza, erogate a prescindere dal reddito. In tal caso, il vedovo/vedova non autosufficiente potrà presentare domanda per ottenere l’indennità di accompagnamento pari a 525 euro al mese. Inoltre il legislatore, ha previsto per i vedovi che sono inabili al lavoro o percettori d’indennità d’accompagnamento l’assegno di vedovanza.
Questo è pari ad euro 52,91 al mese se il reddito della vedova/vedovo è inferiore ad euro 28.659,42. Mentre se il reddito è inferiore a 32.148,87 l’importo mensile sarà di euro 19,59. Pertanto annualmente la vedova/vedova potranno sommare alla reversibilità circa 600 euro in più. In particolare alla vedova titolare di Legge 104 arrivano oltre 500 per l’indennità di accompagnamento più l’assegno di vedovanza. Quest’ultimo potrà richiedersi contestualmente alla domanda di reversibilità o successivamente con le stesse modalità. In questo caso si potranno chiedere gli arretrati fino a 5 anni.
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