Se siamo alla ricerca di un’avventura speciale in cui luoghi misteriosi abbraccino la natura spettacolare per farci vivere un mix di divertimento e relax, i dintorni di Roma offrono tante sorprese. Soprattutto la zona denominata Tuscia, che ai giorni nostri indica una vasta aerea di confine tra il viterbese e l’Alto Lazio. Da Viterbo alla Civita di Bagnoregio, da Tarquinia a Bracciano e Bolsena, il territorio e ricco di bellezze da scoprire, natura e paesaggi indimenticabili.
Tra questi posti, poi, possiamo trovare la città fantasma di Chia in cui sono stati ritrovati vari siti archeologici, tra cui quello di Santa Cecilia. Ipogei, pozzi e grotte ci spiegano tanto della civiltà etrusca e dell’ingegno che in seguito ereditarono i romani nella costruzione dell’Impero.
Al borgo fantasma si arriva tramite la A1 verso Orte e poi con la superstrada che porta a Viterbo. Il percorso da visitare è indicato grazie a un piccolo arco.
Storie antiche
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Se siamo alla ricerca di borghi fantasma, possiamo visitare quello antico di Chia partendo dalla piazza principale che è Piazza Garibaldi. Tra la piazza e le case in rovina, che creano un’atmosfera spettrale, incontriamo diverse chiese e la Piazza Giordano Bruno. Le vie molto strette, gli archi e le scalinate in disuso ricordano il fascino passato di quella che è stata una perla della Tuscia immersa tra le querce e le cascate di Fosso Castello.
Fosso Castello è una valle che racchiude gran parte della Tuscia. Nelle grotte abbandonate possiamo trovare resti di altari in cui si veneravano gli Dei. L’epoca medioevale ci ha tramandato torri, mulini e castelli che formano oggi itinerari spettacolari e misteriosi da non perdere. Le cascate, invece, si sono formate in maniera naturale dal torrente Castello e sono molto suggestive, così come i vari sentieri che rendono le gite mai scontate o noiose.
Alla ricerca di borghi fantasma nei pressi di Roma possiamo imbatterci in una torre appartenuta a Pasolini e in meravigliose cascate amate dagli etruschi
La torre del Castello Pasolini è stata eretta nel 1250. Era stata acquista da Pasolini, innamoratosi di questo scorcio di Tuscia nel 1970. Dall’alto dei 42 metri della torre poteva ammirare il paesaggio sconfinato, tanto che fece costruire una casa piena di vetrate per avere il panorama a disposizione da diverse angolature. Oltre al fatto che qui è vissuto uno dei poeti più importanti del Novecento, poi, un’ulteriore curiosità è data dalla pianta di Chia. È ancora quella derivante dal dodicesimo secolo. Si tratta di un nucleo centrale attraversato da strette viuzze che in antichità erano protette dai bastioni.
Gli intinerai si arricchiscono con la vista panoramica sulla valle del Tevere e, oltre che con i reperti di Santa Cecilia, anche con la Piramide Etrusca. Il percorso principale è lungo 7 chilometri. In queste cascate Pasolini girò la scena del battesimo di Gesù nel film Il vangelo secondo Matteo.
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