Alla riapertura delle scuole un singolo contagio non farà chiudere l’Istituto

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Alla riapertura delle scuole un singolo contagio non farà chiudere l’Istituto.

Conto alla rovescia per migliaia di studenti, di ogni ordine e grado, che a settembre faranno ritorno sui banchi di scuola. Negli ultimi giorni sono stati intensi e febbrili gli incontri Stato-Regioni ed il comitato tecnico–scientifico, al fine di sciogliere gli ultimi dubbi. Allo stato attuale la linea guida adottata è che alla riapertura delle scuole un singolo contagio non farà chiudere l’Istituto.

Gli ultimi aggiornamenti

La situazione è tuttora in divenire al fine dipanare i nodi rimasti ancora irrisolti. Tuttavia, in estrema definitiva, le Regioni insistono unanimi nel chiedere regole uguali che valgano in tutt’Italia. Mentre il Governo sta spingendo affinché si giunga a un’intesa il prima possibile, anche sulla questione trasporto. La priorità  è la condivisione di un protocollo unico, per  consentire un ritorno in aula in sicurezza. Intanto, per il personale scolastico, continua lo screening.

I contenuti del rapporto

Solo pochi giorni fa, il gruppo di lavoro formato da ISS, Miur, Ministero Salute ed altri, ha redatto il rapporto sulla gestione dei casi di crisi nelle scuole. La pubblicazione vuole essere, in base alle attuali conoscenze, un supporto operativo nella gestione dei contagi nelle scuole. Queste regole vanno condivise e diffuse tra operatori scolastici, studenti, genitori e famiglie.

Il capitolo scuole

Le scuole dovranno identificare i referenti scolastici che dovranno essere formati e informati. Si dovranno individuare anche gli ambienti dedicati all’accoglienza e all’isolamento di eventuali sintomatici. E’ prevista la redazione di registri di presenze, di spostamenti, di supplenze e dei contatti intervenuti nel corso della giornata. La gestione di questi dati e di eventuali comunicazioni dovute dovranno altresì garantire il rispetto della privacy. Gli istituti dovranno poi approntare piani di sanificazione straordinaria dei luoghi  frequentati dal personale o dagli alunni sintomatici.

Capitolo a parte per i nidi e scuole dell’infanzia. Data la minore età dei bambini (da zero a sei anni), il rapporto raccomanda una didattica fatta di piccoli gruppi, tra educatori e bambini.

Gli scenari ipotizzati

Il rapporto ipotizza infine quattro distinti scenari, ad ognuno dei quali fa corrispondere step di comportamenti da tenere. Gli scenari stilizzati sono i seguenti:

a) alunno con sintomatologia a scuola;
b)alunno con sintomatologia a casa;
c) operatore scolastico con sintomatologia  a scuola;
d) operatore scolastico con sintomatologia  a casa.

Restando sulle linee guida generali, il rapporto prevede che siano attivati il referente scolastico, i genitori. E poi ancora il pediatra o il medico di medicina generale ed infine il Dipartimento di Prevenzione (DdP). Davanti a un singolo caso confermato in una scuola, Il DpP valuterà la quarantena dei singoli contatti stretti accertati. Valuterà inoltre l’eventuale chiusura dell’Istituto, solo in base al numero dei casi confermati, ad eventuali cluster e al livello di circolazione del virus nella comunità.

Alla riapertura delle scuole un singolo contagio non farà chiudere l’Istituto

Infine, da oggi 28 agosto sarà disponibile la formazione a distanza per i referenti Covid-19 e per gli operatori sanitari dei DdP per le scuole.

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