Una delle più grandi tradizioni della cucina italiana è sicuramente il vino. Una bevanda millenaria di cui a tavola si gusta volentieri un bicchiere. Insieme al vino trova posto anche la birra, scelta per accompagnare alcuni alimenti caratteristici, come la pizza. Vi sono infine i liquori, soprattutto l’amaro, che, insieme alla grappa, si bevono a fine pasto. Birra, liquori e vino, pur essendo degli alcolici, nascono in modo diverso.
La birra è fatta con malto e luppolo, gli amari sono degli infusi alcolici di erbe digestive, il vino invece viene dall’uva. Sia per il vino che per la birra vi è alla base una fermentazione alcolica. In ogni caso, alcuni preferiscono la birra o il vino bianco, ma il vino rosso ha sempre un posto speciale. Liquori, birra e vino sono degli alcolici e si bevono con moderazione. Del vino, ad esempio, ne basterebbe un bicchiere durante il pasto. Ma per dei ragguagli maggiori si rinvia a queste informazioni su quanto alcol assumere.
Birra, liquori e vino fanno ingrassare?
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Alcuni ricercatori americani hanno notato degli effetti negativi sul grasso dell’addome per chi beve birra e liquori. Sembra proprio che queste bevande lo facciano aumentare. Si ottiene come effetto di allargare anche il girovita. Ma c’è una bevanda alcolica che, al contrario, aiuterebbe a mantenere il ventre piatto. In questo caso parliamo del vino rosso. Il vino bianco, invece, aumenterebbe la densità delle ossa. Come detto sopra, meglio rispettare le giuste indicazioni su quanto alcol bere. Al di là di queste quantità, infatti, le bevande alcoliche potrebbero far aumentare il rischio di tumore.
La qualità del vino
Il vino è fatto con differenti tecniche di coltivazione della vite e di vinificazione. Tra i vini di qualità abbiamo quelli cosiddetti naturali. I vini che provengono da agricoltura biodinamica ed il vino da coltivazioni biologiche. Non che gli altri non siano buoni. Ma soprattutto i naturali e i biodinamici aggiungono pochissimi additivi.
Alcuni preferiscono la birra o il vino bianco, ma il vino rosso sarebbe una scelta ideale che sia giovane o invecchiato
Quando si va al supermercato è possibile scegliere tra diverse bottiglie. Ci sono anche i vini invecchiati e quelli giovani. Quali sarebbero migliori? Il vino giovane esprime in bocca tutta la forza giovanile dell’annata appena passata. Può essere rosso, bianco o rosato. I vini bianchi e rosati non si invecchiano, in genere. Alcuni rossi invece sì. Si chiudono in botti di rovere per un paio di anni, affinché acquistino maggior forza e sentori.
L’invecchiamento rende il vino come un signore serio e pensoso, dal gusto intenso. Nascono così, ad esempio, il Brunello, il Barolo, l’Amarone e il Taurasi (n.d.r. i vini riportati sono stati scelti dal redattore secondo il proprio gusto e le informazioni in suo possesso). Tuttavia, il vino giovane mantiene fresca la ricca presenza di polifenoli. Sono questi che apportano dei benefici all’organismo. Infatti, i polifenoli non sono altro che degli antiossidanti abbastanza potenti. Aiutano a combattere i radicali liberi, portatori di malattie e di invecchiamento delle cellule. Alla fine, bere un buon bicchiere di vino rosso, che sia giovane o invecchiato, apporterebbe diversi benefici all’organismo.
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