Ci sono due certezze sul listino milanese in questo momento. La prima è che il Ftse Mib è da inizio anno, con un rialzo del 17,5%, il miglior titolo a livello mondiale. La seconda è che ENEL è il titolo a maggiore capitalizzazione di Piazza Affari. Eppure al banchetto rialzista del Ftse Mib manca l’invitato più importante che è proprio ENEL. Da inizio anno, infatti, il colosso energetico ha totalizzato solo un rialzo di poco superiore al 6% classificandosi tra i peggiori titoli azionari in questo primo scorcio del 2023. E pensare che la partenza annuale del titolo era stata fulminante con un rialzo del 9% al termine delle prime cinque sedute del 2023.
A causa di queste difficoltà, anche il settore delle utilities, dominato da ENEL, è tra i peggiori del Ftse Mib. A nulla è servito anche l‘importante piano di dismissioni in America Latina per ridurre il rapporto tra debito e capitale. Cosa fare per le prossime settimane?
Al banchetto rialzista del Ftse Mib manca l’invitato più importante: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo ENEL (MIL:ENE) ha chiuso la seduta del 16 febbraio a quota 5,374 €, in ribasso dello 0,24% rispetto alla chiusura precedente.
Le difficoltà del titolo sono evidenti anche da sedute come quella del 16 febbraio dove a fronte di un indice che guadagna oltre l’1% chiude al ribasso dello 0,24%.
Al momento, come si vede dal grafico, la situazione è molto complicata in quanto le quotazioni sono praticamente ferme. Prima di intraprendere qualsiasi operazione, quindi, potrebbe essere opportuno aspettare la rottura o del massimo o del minimo che le quotazioni hanno segnato nel corso di questa fase laterale. Questi livelli passano per 5,257 € e 5,525 €.
Il titolo visto attraverso i suoi fondamentali
Qualunque sia l’indicatore utilizzato, l’analisi attraverso i multipli di mercato restituisce un titolo molto sopravvalutato. Anche il fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow, restituisce un titolo sopravvalutato.
Solo gli analisti, attraverso le loro raccomandazioni, sono positivi sul futuro di ENEL. Il prezzo obiettivo medio, infatti, esprime una sottovalutazione di oltre il 30%. Bisogna, però, essere prudenti, Non c’è, infatti, una convergenza di vedute tra le diverse raccomandazioni visto che la dispersione è superiore al 20%.