Aiuti a famiglie e imprese dalla BCE? A brevissimo, secondo le ultime indiscrezioni raccolte. Solo giovedì scorso si è rischiato lo strappo istituzionale tra il nostro Paese e l’Eurotower. La sua Presidente, Lagarde, aveva infatti affermato di non voler intervenire a sostegno dello spread italiano . Scelta infelice che aveva causato il tracollo di Piazza Affari. Oggi come non mai è infatti necessario sterilizzare il debito pubblico nostrano per fugare ogni dubbio del mercato. La paura è che l’Italia sotto il crescente peso degli interessi giunga a tagliare il valore di rimborso dei suoi titoli pubblici. Nessun rischio per oggi, ma lo spread è una sorta di accendino col quale non si scherza. Pena il farsi male sul serio.
Pronti 3 mila mld di euro per famiglie e imprese
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Aiuti a famiglie e imprese dalla BCE? A brevissimo si, secondo le parole di Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo BCE. «Le difficoltà si superano lavorano assieme e attuando politiche che si rafforzano a vicenda», ha dichiarato. Ha inoltre confermato come BCE e Banche nazionali «hanno deciso di intervenire con forza e di applicare tutta la flessibilità necessaria». A margine del suo intervento ga anche parlato “in soccorso” della collega Lagarde. «Singoli episodi che possono verificarsi in momenti concitati di grande lavoro e di forte tensione», li ha definiti. Sarà. Di certo giovedì scorso le parole della Presidente (“Spread? No grazie”) non sembravano affette da titubanza o da tensione. Ci saremo sbagliati noi allora…
Cosa farà la BCE
Aiuti a famiglie e imprese dalla BCE? A brevissimo tutto ciò sarò realtà. Secondo Panetta le banche potranno accedere a «prestiti dalla BCE per tremila mld di euro alle condizioni più favorevoli mai registrate». Un fiume di denaro che in compenso chiede ai singoli governi nazionali di fare la loro dovuta parte. Ossia debbono individuare «con rapidità e decisione misure a sostegno del sistema sanitario, dell’occupazione, dei redditi delle famiglie». Ossia quello che diciamo da giorni, non misure assistenziali ma tese a: 1) contenere i danni oggi, e 2) rilanciare l’economia poi. Si presume infatti che siano i singoli Stati i soggetti più indicati a intervenire sul loro territorio di competenza. La BCE, di suo, si auspica solo che i suoi aiuti giungano alle PMI. Esse, afferma l’Istituto di Francoforte, «svolgono un ruolo chiave nel sistema produttivo italiano». I controlli effettivi sulle spese effettuate saranno svolti dalla BCE coadiuvata dalla Banca d’Italia.