Andare in pensione prima di compiere i 67 anni è l’aspirazione di molti lavoratori. Infatti a 67 anni è fissata l’età pensionabile utile alle pensioni di vecchiaia ordinarie, alle misure in deroga e perfino a misure assistenziali come lo è l’assegno sociale. Nessuna differenza tra uomini o donne, come ormai da anni il sistema previdenziale ha stabilito. Affrettati, ecco cosa devi fare subito per andare in pensione 5 anni prima!
Vuoi andare in pensione prima? Una domanda che se fatta alla stragrande maggioranza dei lavoratori, non può che avere risposta positiva. E proprio in risposta a quesiti di questo genere, il Governo ha di fatto inserito una misura fino al 2025. Lo ha fatto per il tramite del Decreto Milleproroghe. Una misura che nasceva per essere valida solo fino al 31 dicembre 2023, viene così estesa al 2024 e 2025, con alcune novità all’interno, che ne favoriscono, in qualche modo, la fruizione.
Affrettati, ecco cosa devi fare subito per andare in pensione 5 anni prima! C’è il contratto di espansione
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Il contratto di espansione è una misura che è stata prima prorogata per tutto il 2023, e adesso è stata allungata al 2025. Ed è una misura forse sottovalutata, ma che può essere davvero una specie di toccasana per diversi lavoratori che aspirano ad andare in pensione prima. Una possibilità che per molti senza questa misura è praticamente negata. Possono sfruttare il contratto di espansione quanti arrivano a 62 anni di età o a 37,10 anni di contributi versati (per le donne 36,10). I più attenti possono notare che si tratta di un anticipo di 5 anni sia rispetto alla pensione anticipata ordinaria che alla pensione di vecchiaia classica.
Ma non basta la volontà del lavoratore. La misura infatti prevede un accordo sull’esodo dei lavoratori tra azienda e sindacato ed in sede governativa, cioè al Ministero del Lavoro. Le aziende che possono sfruttare questo canale, sono quelle a partire da 50 lavoratori dipendenti assunti. In pratica, l’azienda deve decidere di organizzare un ricambio generazionale al suo interno, con pensionamenti per i lavoratori più anziani e nuove assunzioni.
Le novità sul contratto di espansione dal Decreto Milleproroghe
Oltre alla sopraggiunta proroga di altri due anni, sul contratto di espansione novità interessanti che ne rendono forse, più appetibile l’attivazione per le aziende. Infatti la pensione per i lavoratori che rientrano nell’esodo è pagata dall’INPS, ma finanziata dall’azienda stessa. Che si accolla quindi l’onere per tutti gli anni di anticipo. E per chi si trova a 37,10 anni di contributi, l’azienda copre anche la contribuzione figurativa.
Un vantaggio per l’azienda è quello di scontare la NASPI spettante al lavoratore, dalle indennità da pagare. Ma con il Decreto Milleproroghe ecco un altra agevolazione per i datori di lavoro. Chi si impegna ad assumere un lavoratore nuovo ogni 3 pensionati, può godere di 12 mesi di sconto ulteriore sulle indennità da pagare. E se il 50% dei neoassunti ha una età inferiore ai 35 anni, lo sconto arriva a 24 mesi. In attesa che arrivino novità dall’ipotetica riforma delle pensioni, il contratto di espansione può essere una soluzione.