Sebbene i depositi bancari siano considerati una forma sicura di risparmio, il fallimento della banca in cui si è depositato può rappresentare un rischio significativo per i depositanti. Gli eventi degli ultimi giorni ce lo dimostrano. In questo articolo, forniremo consigli su come gestire al meglio i rischi associati ai depositi bancari in caso di fallimento della banca.
Talvolta, i fallimenti bancari possono verificarsi rapidamente, e i titolari dei conti potrebbero non essere in grado di mettere i propri soldi al sicuro in tempo. L’esempio della Silicon Valley Bank, una delle banche più importanti degli Stati Uniti, dovrebbe servire da monito. Un fallimento improvviso può verificarsi anche in una banca considerata sicura, come è accaduto nel caso di Lehman Brothers nel 2008. La famosa istituzione bancaria, ritenuta una delle più sicure al mondo, è collassata in una settimana
Rischio bancario in Italia: come funziona il FITD e le sue limitazioni
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In Italia, non siamo al riparo dai fallimenti bancari. Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara, Cassa di Risparmio di Chieti, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono solo alcuni nomi di una lunga lista di istituti falliti.
Fortunatamente, il Fondo interbancario di tutela dei depositi (FITD) protegge i depositi bancari fino a 100.000 euro per persona, per banca, in caso di fallimento dell’istituto. Il Fondo di tutela delle Banche del Credito Cooperativo offre una protezione simile per i depositi delle banche di credito cooperativo consorziate, anche se meno noto.
Ma come funziona il FITD e quali sono le sue limitazioni? In caso di fallimento della banca, il FITD interviene per compensare i depositanti fino a 100.000 euro per persona, per banca. Quindi, se un correntista ha più di 100.000 euro su un conto corrente e la banca fallisce, la somma eccedente non sarà coperta dal FITD e andrà persa. Quindi, è consigliabile spostare la somma eccedente in un altro istituto per evitare di perderla in caso di fallimento bancario.
Adesso attenzione ai soldi sul conto corrente: ecco cosa copre veramente il FITD
Il FITD copre solo i depositi fino a 100.000 euro effettuati da individui e piccole imprese, ma non quelli delle grandi imprese o degli investitori istituzionali. Inoltre, i depositi in valuta estera o dalle istituzioni finanziarie non bancarie non sono coperti. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni che estendono la tutela a una cifra superiore a 100.000 euro.
Ad esempio, se si riceve un bonifico di 350.000 euro dopo aver venduto una casa e la banca fallisce in quei giorni, i soldi della casa sarebbero comunque protetti. Questo grazie alla cosiddetta garanzia sui saldi temporanei elevati prevista dal FITD. In questi casi specifici, la garanzia può essere elevata all’intera cifra depositata sul conto e per la durata di 9 mesi.
Altra eccezione che salva una cifra superiore ai 100.000 euro
Anche i conti cointestati offrono una garanzia sui depositi bancari superiore ai 100.000 euro. Ad esempio, se un conto è intestato a madre e figlia, la tutela copre depositi fino a 200.000 euro. Ovvero 100.000 euro per ogni intestatario del conto corrente.
Per minimizzare i rischi legati ai depositi bancari, è consigliabile distribuirli su più banche. In questo modo, se una banca fallisce, i correntisti non perderanno i loro risparmi. Tuttavia, è importante ricordare che il (FITD) non può sostituire una corretta diversificazione e gestione del rischio, che dovrebbero far parte di una strategia di investimento globale.
In particolare, è importante prestare adesso attenzione ai soldi sul conto corrente, poiché l’inflazione, che si avvicina al 10%, potrebbe erodere parte del capitale ogni anno. Meglio impiegarli in strumenti di investimento come i Titoli di Stato o i conti di deposito