Può capitare più o meno a tutti, a volte, di sentirsi poco bene a livello di stomaco, complice magari un pasto troppo abbondante. Tuttavia, se i classici sintomi intestinali dovessero perdurare nel tempo, potrebbero essere dovuti anche ad altre cause da approfondire.
Infatti, è ormai chiaro che, oltre ad una corretta alimentazione ed un buon stile di vita, per stare bene bisognerebbe anche effettuare esami e visite periodiche.
Ad esempio, sintomi come addome gonfio, scorregge frequenti e stitichezza, se protratti per molto tempo, potrebbero essere la spia di una diverticolosi. Vediamo di cosa si tratta e perché è così importante fare attenzione.
Diverticoli e diverticolosi
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I diverticoli intestinali sono sostanzialmente delle piccole tasche che si potrebbero formare nel tratto finale dell’intestino. La semplice presenza di queste formazioni lungo il colon viene definita diverticolosi.
Nel 70% dei casi la loro presenza non è avvertita e solitamente viene scoperta dopo i 50 anni, a seguito di esami al colon. Quando queste tasche si infiammano e diventano sintomatiche, invece, parliamo di diverticolite. Oltre a quelli già citati in precedenza, potrebbero comparire nausea e diarrea o altri sintomi atipici, come l’esigenza di urinare spesso.
Fattori di rischio
Riprendendo sempre alcuni studi dell’Istituto Humanitas, tra i fattori di rischio collegati alla formazione di diverticoli vi sono soprattutto l’età e l’alimentazione.
Nel primo caso, col passare degli anni, le fibre collagene che sostengono gli organi iniziano a cedere favorendo così la formazione di queste tasche.
Anche il secondo fattore, ossia l’alimentazione, potrebbe essere davvero cruciale in queste situazioni. Infatti, diete povere di fibre ed un consumo eccessivo di carni rosse potrebbero incentivare l’insorgenza dei diverticoli.
Quindi, abbiamo visto che addome gonfio, scorregge frequenti e stitichezza potrebbero essere i sintomi di questo fastidiosissimo disturbo al colon. Ma come si potrebbe prevenire?
Innanzitutto è necessario sottoporsi, dopo i 50 anni, a periodici esami di screening per il colon, effettuando ad esempio una colonscopia. Tuttavia, la presenza di diverticoli potrebbe essere rivelata anche da altri esami diagnostici non invasivi. Tra questi vi è l’ecografia, la TAC e la colonscopia virtuale.
In secondo luogo, come già accennato in precedenza, bisognerebbe intervenire sull’alimentazione. Ad esempio, potrebbe essere molto importante inserire nella propria dieta alimenti ricchi di fibre solubili come l’inulina, contenuta in alcuni tipi di frutta e verdura.
In particolare, potremmo consumare radicchio, carciofi, asparagi e broccoli, nonché le mele e le altre verdure a foglia larga.
Inoltre, si consiglia di ridurre il consumo di carne rossa e di mantenere il più possibile il proprio peso forma. Per fare ciò, quindi, potrebbe essere utile fare attività fisica ed idratarsi correttamente.
Infine, sempre sotto il consiglio del medico, si potrebbe valutare anche la sospensione di farmaci antinfiammatori non steroidei. Questi ultimi, infatti, ridurrebbero la protezione naturale dell’intestino, favorendo il rischio di infiammazione intestinale.