A rischio milioni di lavoratori che potrebbero perdere gran parte di quelle prestazioni a cui erano abituati da sempre vista la particolarità del loro lavoro. Parliamo dei lavoratori agricoli, che in base a ciò che sta facendo e producendo il Governo Meloni, rischiano davvero di finire in una specie di limbo. L’allarme è stato prodotto dai rappresentanti dei lavoratori. I sindacati infatti si dicono preoccupati del ritorno all’uso dei buoni lavoro, ovvero dei tanto famosi voucher.
Addio disoccupazione agricola per milioni di braccianti per colpa dei voucher
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Tra i tanti interventi normativi prodotti dalla Legge di Bilancio 2023, c’è anche la novità della riproposizione dei voucher. Naturalmente parliamo dei buoni lavoro, strumenti alternativi alle normali assunzioni da parte dei lavori delle aziende. Cosa c’entra il settore agricolo con i voucher? C’entra perché tra le attività lavorative che si è deciso di introdurre come perimetro di applicazione dei nuovi buoni lavoro, c’è proprio il settore agricolo.
E forse è il settore più importante insieme a quello del turismo e della ristorazione, almeno per quanto riguarda gli effetti dei buoni lavoro. I braccianti agricoli e tutti coloro che di norma lavorano nel settore in base alla stagionalità delle colture e delle produzioni, adesso potrebbero venire pagati proprio con questi buoni lavoro. Viene meno quindi l’assunzione e secondo ciò che si può immaginare, verrà meno lo status di lavoratore dipendente con tutto ciò che ne consegue.
Ecco chi rischia di non essere più considerato lavoratore dipendente a tutti gli effetti
La platea di soggetti interessati è di circa 900.000 addetti solo nel settore agricolo. Ed 1/3 circa sono donne. Ripetiamo che si tratta dei braccianti agricoli impegnati nei campi. Un lavoro spesso temporaneo ed occasionale e legato a colture e raccolti solo in determinati periodi di anno. Con il ritorno dei voucher, adesso questi lavoratori potrebbero venire tranquillamente pagati tramite i buoni e restando perfettamente in regola. Ma questo vuol dire addio disoccupazione agricola per milioni di braccianti a cui verrebbe meno quella assunzione che oltre a renderli, anche se a termine, lavoratori dipendenti, li metteva nelle condizioni di godere di un privilegio.
Si tratta del diritto a godere della disoccupazione INPS. Per loro quindi potrebbero venire meno i diritti che un’assunzione a regola d’arte offre, tra cui proprio l’indennità di disoccupazione agricola. E solo chi è del settore sa bene gli effetti che l’indennità di disoccupazione agricola ha dal punto di vista reddituale per soggetti che effettivamente, e non per colpa loro, lavorano solo per un determinato periodo all’anno che in genere non supera i sei mesi.