Dopo la lunga pausa della riscossione, dovuta all’emergenza sanitaria ed economica di questi ultimi due anni, adesso si riparte. Sono oltre due milioni e mezzo le cartelle esattoriali pregresse che adesso stanno arrivando a casa dei contribuenti. Entro la fine del mese di giugno, tutti questi ruoli dovrebbero completare l’iter e quindi arrivare ai destinatari. Su questo il Governo Draghi ci conta, dal momento che prevede di avviare i controlli già a partire dal mese di luglio. Ma il perdurare della crisi economica, inasprita adesso dal conflitto in Ucraina, costringe a pensare a misure di aiuto per gli indebitati. E saranno misure inevitabilmente di favore per chi ha questi debiti. Ed anche non essendo propriamente un grande evasore, il debitore medio ne trarrà beneficio.
Addio alle cartelle esattoriali fino a 10.000 euro con queste nuove possibili novità in arrivo
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È da tempo che Matteo Salvini, leader della Lega, chiede una nuova pace fiscale. Sarebbero i debiti sotto i 10.000 euro, soprattutto se di vecchia data, quelli che per i fautori di una pace fiscale, dovrebbero essere agevolati. Una nuova pace fiscale che sarebbe ben più profonda della precedente. Con una nuova rottamazione delle cartelle e con piani di rateizzazione organici. Una misura che darebbe sollievo a quelle famiglie già colpite dalla crisi economica di questo biennio, ma che forse da sola non basterebbe. Sconti e possibilità di dilazionare in comode e piccole rate mensili i debiti sono sicuramente una panacea per molti, ma insufficienti per chi davvero ha difficoltà economiche stringenti.
La pace tributaria completerebbe il quadro degli aiuti
Di pace fiscale i contribuenti italiani hanno sentito parlare ormai da anni. La pace tributaria, invece, sarebbe totalmente differente. Ed è un altro argomento caldo nelle stanze del Governo. In questo caso, la misura consentirebbe di godere di un vantaggio netto a livello di sconto sulle cartelle, da parte di quei contribuenti che rinunciano a qualsiasi azione nei confronti dello Stato. In pratica il contribuente che rinuncia ai ricorsi, ai contenziosi e azioni simili, potrebbe sfruttare questo vantaggio.
Si potrebbe dire addio alle cartelle esattoriali fino a 10.000 euro, ma al momento la misura è ancora una semplice ipotesi. Infatti, la stabilità del Governo con la necessità di arrivare a fine legislatura, non è più così sicura dopo l’esito del referendum sulla giustizia.
Diranno addio alle cartelle esattoriali quelli che potrebbero utilizzare queste nuove sanatorie. Con la nuova pace tributaria, in aggiunta alla nuova pace fiscale per chi ha debiti fino a 10.000 euro, ci sarebbe una via d’uscita. Nel frattempo, due milioni e mezzo di cartelle arriveranno a casa dei contribuenti, ma se davvero il Governo entro la scadenza del 31 dicembre 2022 metterà la mano alla riforma della riscossione, i contribuenti potrebbero trarne beneficio.
Va ricordato, infatti, che il 31 dicembre 2022 è la data entro cui in genere dovrebbe già essere pubblicata la manovra finanziaria. Termine di scadenza anche per il canonico decreto fiscale, collegato alla Legge di Bilancio, che è l’atto dove sempre trovano posto i provvedimenti relativi a sanatorie e condoni.
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