In alcune grandi città determinate auto sono state di fatto messe al bando in determinati giorni della settimana ed in determinate zone. Segno indelebile che il procedimento che mira a salvaguardare l’ambiente dalla circolazione di auto più inquinanti di altre è in pieno corso. La tutela ambientale e l’obbiettivo emissioni zero ha una data prestabilita in tutta Europa ed è il 2050. Ma la cosa che maggiormente interessa sia gli italiani che gli europei in genere è lo stop alle auto endotermiche. E parliamo delle comuni auto di oggi, quelle a benzina e diesel.
Lo stop a questo genere di auto è stato formalmente ratificato dal Parlamento Europeo e adesso attende il via libera del Consiglio UE. Ma il nostro Governo si è messo di traverso, seguendo la linea che da mesi portano avanti Bulgaria e Polonia che nel frattempo ha fatto proseliti (anche la Germania). Cosa succede adesso e che fine faranno le nostre auto di oggi?
Addio alle auto a benzina e diesel dal 2035? l’Italia non ci sta
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Cosa succederà nel 2035 alle auto a benzina e a gasolio? Una domanda che molti adesso si pongono, anche alla luce del fatto che il Parlamento Europeo ha già dato l’ok al programma che blocca le nuove immatricolazioni di veicoli a gasolio e benzina dal 2035. L’obbiettivo è quello di arrivare al 2050 con la circolazione in auto a zero emissioni.
A dire il vero già durante quella votazione era stata messa una postilla che rimandava al 2026 un’altra riunione per verificare se proseguire o meno in questo processo. Adesso però quella decisione viene messa in discussione anche dal titolare della Presidenza UE di questo semestre, cioè dalla Svezia. Sullo stop alle auto con propulsori tradizionali Polonia e Bulgaria da sempre si sono dichiarati contrari. E adesso anche Germania e Italia puntano i piedi. Anche il nostro Premier Giorgia Meloni ed il suo Governo quindi, vogliono capire meglio le conseguenze di queste direttive.
Trovare soluzioni alternative per rendere meno inquinanti quelle a benzina e gasolio
Misure uniche in tutta Europa, soprattutto sui veicoli E-Fuels, questo ciò che chiedono da Berlino. E l’Italia ha annunciato voto contrario al provvedimento sullo stop alle auto endotermiche dal 2035. L’Italia chiede, come fa la Germania, che si trovino vie parallele alle auto elettriche per arrivare alle zero emissioni. Secondo il nostro Governo c’è la necessità di mettere in campo una misura unica ed europea parallela alla sola transizione elettrica. L’Italia ha spedito ai rappresentanti degli altri Paesi UE la canonica dichiarazione nazionale, quella che tutti gli Stati reciprocamente si inviano. E pur sostenendo la bontà dell’elettrificazione per le questioni ambientali, l’Italia ha ufficialmente chiesto l’alternativa. Anche perché deve vigere il meccanismo della “neutralità tecnologica”.
In termini pratici, favorire così solo ed esclusivamente l’elettrico non è equo. Perché esistono modi per favorire anche la riduzione delle emissioni inquinanti delle auto a benzina e gasolio. E quindi senza necessariamente metterle al bando. L’Italia quindi è contraria all’addio alle auto a benzina e diesel dal 2035. A dire il vero queste auto potranno lo stesso circolare dopo tale data. Lo stop riguarda le nuove immatricolazioni. Ma pare evidente che essendo di 15 anni il ciclo di vita medio di un’auto, lo stop non favorisce questo genere di propulsione. Senza considerare cosa potrebbe accadere ai pezzi di ricambio di queste auto, una volta uscite fuori produzione. Ipotizzare carenza di componenti e di pezzi di ricambio, con conseguente esponenziale aumento dei prezzi di questa componentistica non pare esercizio di pura immaginazione.