Ad avere più conti correnti quale rischio si corre? Con quanti conti intestati o cointesti, si rischia di entrare nell’occhio del Fisco? La domanda è lecita, anche perché avere più conti correnti può sembrare sinonimo di benessere, di ricchezza. Quindi limitare il numero dei conti correnti che si utilizzano, potrebbe apparire una soluzione intelligente. Ma è veramente così? In questo articolo ti riveleremo quanti conti correnti è utile avere
Come abbassare i costi aprendo più conti
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Partiamo dai costi. Avere un conto corrente ha un costo sia in termini di gestione che in termini fiscali. Su un conto grava l’imposta di bollo pari a 34,2 euro l’anno. E gravano i costi di gestione applicati dalla banca. Apparentemente, la soluzione migliore potrebbe essere quella di avere un solo conto corrente. Ma non è così. Vediamo perché.
L’imposta di bollo di 34,2 euro si applica su conti con giacenza media annua superiore ai 5000 euro. Se su un conto hai 7mila euro, paghi il bollo. Ma se hai due conti e su ognuno hai 3500 euro di giacenza media, il bollo non lo paghi. Due conti al costo di zero bolli.
Più conti correnti ma con costi di gestione a zero spese
Fantastico. Con due conti correnti (bancario o postale), abbiamo abbattuto l’imposta fiscale. Ma i costi di gestione raddoppiano? Certamente, se si ha un conto corrente che ha costi di gestione e di commissioni sulle operazioni bancarie. Ma oggi molte banche hanno conti correnti con costi di gestione praticamente zero. O che con un canone di 1 euro al mese fanno rientrare un certo numero di operazioni.
Conto corrente a zero spese significa, nessuna commissione annuale di tenuta conto, o al massimo 1 euro al mese. Costi zero per emissione di bonifici ed accreditamento. Costi zero per prelevamento da sportelli Atm. Una carta di debito gratuita. La stragrande maggioranza delle banche online offre questi servizi, e anche qualche banca tradizionale
Ad avere più conti correnti quale rischio si corre?
A questo punto abbiamo capito che avere più conti correnti è conveniente. Idealmente potrebbero essere 3. Uno personale, uno legato alla attività professionale, e magari un terzo dedicato esclusivamente al risparmio e all’investimento. Meglio se con tre banche diverse, così si riduce ulteriormente il rischio legato ad eventuali difficoltà dell’istituto bancario.
Ma con tre conti correnti non si entra nel mirino del Fisco? Chi non ha nulla da nascondere non deve temere niente. E poi con la superanagrafe finanziaria, l’Agenzia delle Entrate è a conoscenza del numero dei conti di ogni contribuente, della sua giacenza media, dei movimenti. Se il contribuente guadagna soldi legalmente, dichiara i suoi redditi e usa il denaro secondo la normativa, non ha niente da temere. Non è il numero dei conti intestati che può fare scattare i controlli, ma il loro uso.
Informazioni utili da sapere
A proposito di prelevamenti e depositi sul conto corrente, può capitare di fare delle operazioni in contanti. Da luglio sono in vigore nuovi limiti per l’uso del denaro cash (come da Decreto Legge n. 124/2019 convertito in legge 157/2019). Per scoprire come operare coi soldi contanti senza incorrere in multe fino a 50mila euro, leggi qui