Certamente sapremo quanto l’apertura del testamento possa rappresentare un momento di rilievo nella vita patrimoniale di una persona. Al contrario di quanto si ritiene, non tutti hanno sempre l’interesse ad accettarla. Infatti, l’eredità presenta un’imposta di successione che in alcuni casi può arrivare all’8% del bene.
Inoltre, potrebbe includere anche delle passività la cui entità potrebbe superare lo stesso attivo. Tra queste, non ci sono solo debiti nei confronti dei terzi, ma anche nei confronti del Fisco. In generale l’erede potrebbe non potersi occupare dei beni ricevuti.
Per questo motivo l’ordinamento italiano consente alcuni mezzi che un individuo può porre in essere per rifiutare l’eredità, oppure per limitarne i possibili effetti negativi per il proprio patrimonio. Tra questi, rientra anche l’accettazione con beneficio d’inventario. In questo modo l’erede sarà chiamato a rispondere di debiti solo fino all’ammontare dei beni ricevuti.
La sentenza della Corte di Cassazione
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Non sempre però la situazione è così lineare. Talvolta l’ordinamento interpreta la volontà di accettare l’eredità per fatti concludenti. La volontà, cioè, si potrebbe evincere da alcuni atti. Così potremmo accettare l’eredità senza rendercene conto se attuiamo questo comportamento. Una volta effettuato, però, l’accettazione non è revocabile. Dunque, dovremmo fare moltissima attenzione. Lo ha confermato la Suprema Corte in un recente pronunciamento (Ordinanza n.11478 /2021).
La voltura catastale costituisce un atto di per sé idoneo a configurare un’accettazione tacita dell’eredità. Con questo atto il richiedente aggiorna il catasto presso cui un immobile è registrato.
Pur non essendo una inclusione prevista espressamente dal legislatore, questa indicazione è frutto dell’interpretazione da parte dei giudici che ritengono soddisfatti i requisiti espressamente contenuti nell’articolo 476 del Codice civile. Se gli atti di natura meramente fiscale non sono di per sé atti a configurare l’accettazione del titolo di erede, infatti, lo potrebbero essere quelli di natura mista, ovvero civilistica e fiscale. La voltura catastale, infatti, tra le conseguenze implicite ha l’aggiornamento dello stato patrimoniale del soggetto richiedente visto che implica il riconoscimento del possesso di un bene.
Accettare l’eredità senza rendersene conto compiendo questo atto comune
Secondo il D.P.R. 850/1972 i soggetti tenuti a presentare la voltura catastale sono quelli che ricevono il trasferimento di diritti censiti. Di conseguenza, chiunque presenti domanda per la voltura catastale starebbe implicitamente indicando il proprio diritto sul bene. E non sta ottemperando semplicemente ad una norma di diritto fiscale.
L’accettazione dell’eredità implicherà per il soggetto una serie di obblighi. Tra questi rientra la dichiarazione di successione ed il pagamento della relativa imposta nei tempi indicati dalla legge. Se invece vogliamo lasciare o ricevere in eredità alcuni beni esenti dall’imposta di successione, potremmo pensare ad alcune forme previste espressamente dalla legge.
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