Cosa è il decluttering? È la liberazione dei propri spazi da tutto ciò che è inutile.
Un ambiente domestico o di lavoro più ordinato, facile da pulire e funzionale può cambiare la vita. Rende più sereni, più produttivi, più in grado di apprezzare ciò che si ha.
Ci avvicina a uno stile di vita più minimalista, con l’obiettivo di risparmiare ed essere più felici preferendo la qualità alla quantità.
Ma non è facilissimo, specialmente se si parte da tutt’altro approccio.
Che tu voglia abbracciare il minimalismo, o semplicemente essere più ordinato e leggero: ecco l’ABC del decluttering, ovvero l’arte di sgomberare.
La passeggiata con il sacco della spazzatura
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Armati di un sacco e perlustra tutta la casa raccogliendo ciò che va buttato. Confezioni vuote, carte che non servono più, oggetti rotti, batterie scariche, penne o pennarelli esauriti. Cose troppo vecchie e rovinate per essere riciclate.
Se sei già una persona ordinata potresti non incappare in questa roba. Ma la maggior parte di noi, senza rendersene conto, coltiva un microcosmo di ciarpame. Spazzatura in incognito che silenziosamente cresce in ogni stanza… o in ogni borsa.
Dopo aver finito, ricorda di differenziare correttamente i rifiuti. Vogliamo tenere pulito il nostro pianeta, non soltanto la nostra abitazione!
Una stanza alla volta
Potresti cominciare dal guardaroba o armadio. Soprattutto se straripa, eppure molti vestiti vi giacciono inutilizzati da anni. È il momento di stanarli e donargli una nuova vita. Se non li hai mai usati probabilmente non ti servono o non fanno per te. Se non sono della tua taglia ti faranno solo irritare ogni volta che li guardi. Forse hai dei capi deformati e lisi, ormai improponibili anche per il tempo libero. Separali in tre gruppi: da buttare; da vendere; da regalare. Negozi dell’usato, inserzioni su internet, associazioni di beneficienza: le opzioni non mancano.
Procedi con il resto della casa. Quante cose accumuliamo senza motivo? Quanti “doppioni” o acquisti sbagliati occupano spazio? Riconoscili per evitare tali sprechi in futuro e quindi risparmiare.
NO ai sensi di colpa
Veniamo al lato oscuro di questo ABC del decluttering, ovvero l’arte di sgomberare.
Alzi la mano chi non possiede almeno un oggetto che detesta, ma che gli è stato regalato. E allora? Ricevere un regalo non è fare un patto di sangue. Se non piace e non serve, la cosa migliore è vendere o regalare a chi saprà apprezzare.
E i “ricordi”? Anche questi possono intrappolare psicologicamente. Non si sta dicendo di buttare senza pietà fotografie e lettere d’amore, ma facciamo delle distinzioni. Se è un ricordo negativo e fa soffrire, potrebbe essere liberatorio sbarazzarcene. Via anche i souvenir che non riguardiamo mai o non ci suscitano alcuna emozione. Se collezionassimo ogni biglietto aereo o d’ingresso, ogni brochure, eccetera, finiremmo sommersi inutilmente.
Per valorizzare i ricordi, meglio tenere un diario. Non è ancora più romantico?