Abbiamo sempre sbagliato a calcolare l’acqua della pasta e del riso. Ecco quanta ce ne vuole secondo i grandi chef
A volte la pasta non esce perfettamente al dente o si cuoce non come desideriamo, come anche il riso. Può dipendere dalla quantità d’acqua che non è quella giusta. Infatti abbiamo sempre sbagliato a calcolare l’acqua da mettere in pentola.
La pasta è l’alimento più amato dagli italiani e non solo. Certamente molti fanno attenzione a quanta pasta mangiano, perché c’è il rischio di ingrassare. Eppure non sempre è noto quale sia la differenza calorica fra mangiare pasta fresca o quella secca di grano duro. Oppure quale fra pizza e pasta contiene meno calorie. Una scoperta che lascerà un po’ sorpresi.
Meglio la pasta o il riso?
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In Italia c’è l’abitudine di preparare il riso come la pasta. Per tradizione quando si cuoce la pasta in genere si riempie la pentola d’acqua. Così allora si fa anche per il riso, che si scola come la pasta. Tuttavia non è la soluzione migliore.
Quando si cuoce il riso, è meglio adottare il sistema orientale. Prima di tutto sarebbe opportuno consumare riso integrale. A differenza della pasta che in genere non è fatta con vera farina integrale, il riso integrale lo si riconosce a vista per il suo colore scuro e non bianco. Un chicco di riso integrale è più ricco di fibre e soprattutto di elementi nutritivi rispetto a quello bianco. Lo svantaggio è nella cottura che richiede il doppio del tempo rispetto al bianco. Il riso in più contiene meno calorie della pasta.
Come si cuoce il riso e quanta acqua mettere in pentola
Quando si cuoce il riso in Estremo Oriente, dove sono esperti di questo cereale, si fa ben attenzione alla quantità di acqua. Infatti, abbiamo sempre sbagliato a calcolare l’acqua della pasta e del riso. In genere si prende una pentola proporzionata alla quantità di riso che si vuol cuocere. Poi, dopo aver lavato accuratamente il riso sotto acqua corrente, lo si mette in pentola. L’acqua deve coprire il riso bianco, stando appena un paio di dita sopra il livello del riso in pentola.
A questo punto si lascia che l’acqua raggiunga l’ebollizione. Poi si abbassa la fiamma lasciando sobbollire il riso. Se è necessario si aggiunge altra acqua fino a che il riso sia ben cotto. Alla fine si spegne la fiamma e si mette il coperchio in pentola, perché la cottura giunga a compimento. Questo tipo di cottura in cui il riso non si scola, permette di mantenere tutte le sue proprietà nutritive, che non vanno perse. Se si decide di adottare questa cottura, procuriamoci dell’acqua in bottiglia oligominerale.
Abbiamo sempre sbagliato a calcolare l’acqua della pasta, ecco la giusta
Per quanto riguarda la pasta la cottura avviene in modo diverso come ben sappiamo. Tuttavia i modi di cuocerla sono diversi. C’è chi riempie la pentola d’acqua e chi aggiunge una quantità d’acqua inferiore. Sembra quasi che non ci sia una regola chiara e che si faccia un po’ secondo abitudine.
Invece per una pasta cotta bene e che non incolli durante la cottura, facciamo in questo modo. La regola giusta che usano i grandi chef è di 1 litro ogni 100 grammi di pasta. Se per motivi di consumo d’acqua si volesse ridurre la quantità, allora non bisognerebbe andare al di sotto di ½ litro ogni 100 grammi di pasta.
La giusta quantità d’acqua è importante, perché la pasta, a seconda della qualità, rilascia più o meno amido. Se l’acqua è poca, rischia di diventare una poltiglia. Inoltre quando bolle l’acqua, la fiamma deve essere vivace, in modo che le bolle tengano separata la pasta all’interno dell’acqua.
In questo modo avremo una asta ben cotta e al dente, secondo la tradizione italiana.