Uno dei parametri che bisognerebbe monitorare con una certa frequenza, attraverso gli esami del sangue, è sicuramente il colesterolo. Quest’ultimo, infatti, se presente in eccesso all’interno del sangue, potrebbe comportare la formazione di depositi di grasso e l’ostruzione delle arterie, provocando potenzialmente una serie di malattie, come quelle cardiovascolari.
Le cause dell’ipercolesterolemia sono diverse e dipenderebbero, quasi tutte, dallo stile di vita che si conduce. Tra le cause principali, infatti, rientrerebbero l’obesità, il fumo, la sedentarietà e la conduzione di un’alimentazione poco sana, ricca di grassi saturi e zuccheri.
Pochi sanno che abbassando il colesterolo si potrebbe ridurre il rischio di un cancro alla prostata
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Il colesterolo alto, tuttavia, non aumenterebbe soltanto il rischio di malattie cardiovascolari. Secondo alcuni studi, coordinati da ricercatori italiani, infatti, un eccesso di colesterolo nel sangue aumenterebbe, negli uomini, il rischio di sviluppare il cancro alla prostata.
Da alcuni dati raccolti, infatti, sembrerebbe che la conduzione di una dieta basata su alimenti vegetali, atta a controllare il colesterolo nel sangue, comporterebbe una diminuzione delle probabilità di sviluppare un cancro alla prostata. D’altro canto, invece, gli uomini che in genere mangiano principalmente alimenti ricchi di grassi saturi o monoinsaturi, soprattutto derivati da animali, avrebbero maggiori probabilità di svilupparlo.
Strategie che potrebbero essere utili
Una netta conseguenza di quanto appena detto, quindi, sarebbe che abbassando il colesterolo si potrebbe ridurre la possibilità di contrarre un cancro alla prostata. Per diminuire colesterolo nel sangue, come abbiamo già anticipato, si potrebbe ad esempio intervenire sulle abitudini a tavola. Oppure, si potrebbero valutare, insieme al proprio medico, diverse terapie farmacologiche.
Nel primo caso, il consiglio principale sarebbe quello di prediligere alimenti salutari, come verdura, cereali e legumi. In particolare, diversi studi consiglierebbero di consumare legumi dalle 2 alle 4 volte a settimana; e due porzioni di frutta e verdura al giorno. Per quanto riguarda il pesce, invece, via libera al pesce azzurro, di cui si consiglierebbe il consumo di 2-3 porzioni a settimana. Per la carne, infine, si consiglia di puntare su quella bianca, o su tagli più magri.
Tra gli alimenti da consumare con moderazione, rientrerebbero i grassi animali, formaggi, gli oli vegetali saturi, gli zuccheri semplici e gli alcolici.
Sul fronte del trattamento farmacologico, invece, si potrebbero tentare varie strade. Tra i farmaci più utilizzati, ad esempio, rientrerebbero le statine. Queste ultime servirebbero a bloccare la produzione di colesterolo LDL e favorire l’eliminazione del colesterolo in circolo nel sangue da parte del fegato.
Oltre alle statine, sarebbero efficaci anche i sequestranti della bile che si legano ai sali biliari e ne impediscono il riassorbimento da parte dell’intestino. In questo modo, gran parte del colesterolo LDL verrebbe eliminato durante la defecazione. Infine, potrebbe essere utile anche la niacina (anche detto acido nicotinico) che sarebbe in grado di abbassare il colesterolo LDL favorendo quello HDL (buono).
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