Siamo a ridosso dell’importante setup annuale del 5 luglio e a Wall Street torna il segnale Long, proprio quando si potrebbe assistere all’inizio di un mercato toro poliennale.
Nelle scorse settimane, proprio sui listini americani si erano affollate diverse divergenze rialziste. Inoltre, il Bottom Hunter aveva segnalato la formazione di un bottom rilevante.
Cosa accadrà da ora in poi?
Per il momento i prezzi hanno generato dei primi indizi rialzisti che avranno bisogno di ulteriori conferme nelle prossime giornate di contrattazione. I pericoli comunque saranno scampati quando i prezzi torneranno in chiusura settimanale e poi mensile sopra i seguenti livelli:
Dow Jones
34.118
Nasdaq C.
12.985
S&P 500
4.308.
Procediamo per gradi.
Da ora in poi si tornerà al rialzo?
Indice dei contenuti
In rosso la nostra previsione annuale sull’indice azionario mondiale su scala settimanale per il 2022.
In blu il grafico dei mercati americani alla chiusura del giorno 24 giugno.
I listini americani hanno chiuso la giornata di contrattazione del 24 giugno ai seguenti prezzi:
Dow Jones
31.500,68
Nasdaq C.
11.607,62
S&P 500
3.911,74.
A Wall Street torna il segnale Long nel punto dove il ribasso annuale dovrebbe terminare. I livelli da monitorare
Dow Jones
Tendenza rialzista di brevissimo fino a quando non si assisterà a una chiusura giornaliera inferiore a 30.166. Ribassi duraturi solo con una chiusura settimanale inferiore a 30.074.
Nasdaq C.
Tendenza rialzista di brevissimo fino a quando non si assisterà a una chiusura giornaliera inferiore a 10.974. Ribassi duraturi solo con una chiusura settimanale inferiore a 10.938.
S&P 500
Tendenza rialzista di brevissimo fino a quando non si assisterà a una chiusura giornaliera inferiore a 3.715. Ribassi duraturi solo con una chiusura settimanale inferiore a 3.715.
Segnale in corso dei nostri Trading Systems
Long dall’apertura del 27 giugno.
Su quali titoli puntare?
Non ci sono ancora segnali pienamente rialzisti, ma il consenso degli analisti inizia a segnalare divergenze rialziste su alcuni titoli guida che al momento risultano essere sottovalutati rispetto alle loro stime.
Essi sono: Amazon (NASDAQ:AMZN), Apple, Google, JPMorgan, Meta Platforms, Microsoft e Tesla.
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