I mercati americani avevano tentato di resistere nei giorni scorsi e continuavano a muoversi intorno ai massimi annuali. Prima le tensioni sul Vix, poi gli oscillatori in ipercomprato, quindi l’incertezza sui tassi di interesse. A questi elementi si è aggiunta la delicata questione gepolitica. Dopo il +25% dai minimi di ottobre dello scorso anno e il +50% circa dai minimi di ottobre del 2022, ora i mercati potrebbero tornare sui loro passi per diversi punti percentuali. A Wall Street presto ci potrebbe essere panico. I ribassi, come i rialzi tendono a muoversi quasi sempre allo stesso modo, e i ribassi finiscono sempre con il panico. Nei prossimi giorni, se la storia si ripete, e non abbiamo al momento ragioni che non debba accadere, nei grafici verrà lasciato un vuoto, il cosiddetto gap di fuga.
I tre gap
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Secondo una teoria riconducibile all’analisi gtecnica, i mercati durante un movimento completo al rialzo e al ribasso, tendono a lasciare nei grafici tre gap.
Il primo di fuga, poi di mezzo e poi di esasustione.
Di quanto potrebbero scendere i mercati americani? Molti analisti tecnici usano i numeri di Fibonacci per fare delle previsioni. Un movimento ribassista, tende a ritracciare il precedente movimento (quindi dai minimi di ottobre del 2023) del 50%, 61,8% o addirittura del 100%. In un movimento di lungo termine rializsta, e quello attuale sembra averne la connotazione, il ribasso atteso è fra il 50/61,8%. Le probabilità sono a favore di quest’ultima ipotesi anche per un’altra ragione, anzi due.
I mercati americani tendono ad avere un rendimento positivo durante il quarto anno d l ciclo presidenzial e e il barometro di gennaio ha rafforzato questa ipotesi. C’erano però delle divergenze rispetto a quello che è accadito in questi anni dal 1898 ad oggi. Infatti, il rendimento atteso è fra il 7 e il 10%. Questo rendimento era stato però già raggiunto nell primo triemstre. Vedremo poi cosa accadrà.
A Wall Street presto ci potrebbe essere panico: come mantenere il polso della situazione
La giornata di contrattazione del giorno 16 aprile ha chiuso ai seguenti prezzi:
Dow Jones
37.798,97
Nasdaq C.
15.865,25
S&P500
5.051,41.
Solo ritorni in chiusura settimanale potrebbero formare massimi crescenti e avere probabilità elevata di fermare il movimento ribassista in atto:
Dow Jones
39.013,20
Nasdaq C.
16.539
S&P500
5.235.
Al momento, i nostri algoritmi basati su calcoli statistici ci fanno ritenere che i primi obiettivi ribassisti potrebbero essere i seguenti:
Dow Jones
36.620 e poi area 35.940;
Nasdaq C.
15.044 e poi 13.760
S&P500
5.097/4.990, e poi area 4.754 punti.
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