Durante il fine settimana in molti cercano di rilassarsi. Il lavoro e le faccende domestiche richiedono molta costanza e impegno e almeno un giorno alla settimana è bene riposarsi. In molti si mettono in automobile la mattina presto per percorrere moltissimi chilometri, tra code in autostrada e semafori per raggiungere borghi di mare. Scelta eccellente, non fosse che il viaggio potrebbe stancarci ancor di più della quotidianità. Quindi, bisognerebbe trovare delle soluzioni alternative per trovare il tanto meritato riposo. Infatti, a un’ora da Torino, l’Abbazia millenaria di Novalesa merita sicuramente una visita per la sua estrema bellezza discreta.
La meraviglia di Novalesa
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Per raggiungere Novalesa bisogna percorrere la strada montuosa che porta al valico del Moncenisio. La strada è bellissima perché scorre attraverso prati verdi e molte cascate. Entra nella Val Cenischia, vallata laterale della più famosa Val di Susa, da cui è passato persino il generale francese Napoleone Bonaparte e che collegava anticamente Torino con la Savoia e con Lione. Arrivati nel borgo di Novalesa si possono visitare delle opere d’arte interessanti ancor prima di raggiungere l’abbazia. Infatti, il centro conserva degli affreschi di Gioffrey di inizio Settecento, segnatamente una galleria di vizi e virtù.
A un’ora da Torino l’abbazia millenaria da visitare assolutamente con la famiglia per una domenica di relax
Se però riprendiamo l’automobile possiamo dirigerci verso l’Abbazia benedettina, fondata molti secoli fa, precisamente nel 726. Una tradizione storica vuole che persino Carlomagno ci abbia pernottato. I monaci di Novalesa all’inizio appartenevano a tre regole, quella benedettina, quella di Colombano e quella di Basilio. Si affermarono poi però i benedettini, che vedono nel silenzio, nell’obbedienza e nell’umiltà i propri valori fondanti. La vita dell’Abbazia era scandita dal tempo delle preghiere e da quello della trascrizione di documenti. Infatti, molti libri che oggi possiamo ancora leggere dell’epoca antica sono arrivati fino a noi proprio grazie al lavoro di monaci e abati come quelli di Novalesa. Non mancavano tuttavia anche impegni di ristoro verso i pellegrini che percorrevano le valli alpine e di soccorso verso i poveri.
La visita all’Abbazia permette al visitatore di ammirare affreschi della vita di San Eldrado e di San Nicola. Accanto all’Abbazia esiste anche un importantissimo museo archeologico che espone reperti della zona.
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