Pensioni minime, importi troppo bassi e minimo vitale. Sono argomenti questi che riguardano la stragrande maggioranza dei pensionati. Le statistiche non mentono e sono moltissimi i pensionati italiani a percepire pensioni che arrivano a stento a 1.000 euro al mese. Tralasciando i discorsi che riguardano l’aumento delle minime, che sono alla base anche delle trattative per la riforma delle pensioni, oggi c’è una grande novità per i pensionati. A rischio pignoramento la pensione anche sotto i 1.000 euro. Capiamo il perchè.
E la conferma arriva direttamente dall’INPS tramite circolare ufficiale (n° 38 del 3 aprile 2023) sul sito istituzionale della previdenza italiana. Si tratta del limite di salvaguardia della pensione, che sale a 1.007 euro. Significa che la pensione diventa non pignorabile fino a quella soglia. Ma parliamo di importo complessivo della pensione. Se il pensionato ha in corso una cessione del quinto per un prestito occorre fare attenzione. Sulla pensione minima di 1.000 euro va considerato l’intero ammontate dell’assegno. Un limite che non mette al riparo dal pignoramento alcuni pensionati.
A rischio pignoramento la pensione sotto 1.000 euro su cui c’è una cessione del quinto: ma attenzione alle voci che compongono la pensione
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Il 3 aprile scorso, l’INPS ha messo nero su bianco la novità introdotta con il DL Aiuti-bis, cioè con il Decreto Legge n° 115 del 2022. Recependo le direttive di questo atto del Governo, l’INPS ha confermato l’aumento del tetto massimo fino al quale la pensione non può essere oggetto del provvedimento di pignoramento presso terzi. Infatti una della azioni più invasive che un creditore, sia privato che ente pubblico, avvia nei confronti di un pensionato indebitato, è il pignoramento della pensione. Che si chiama pignoramento presso terzi perché il creditore, tramite ordinanze dei Giudici, impone all’INPS di trattenere una parte della pensione del debitore, a soddisfazione del suo credito vantato nei confronti dello stesso pensionato.
Dal momento che il DL Aiuti è in vigore dal 22 settembre 2022 dopo la sua conversione in Legge dello Stato, si aprono le porte ad arretrati da recuperare per i pensionati finiti in questa particolare situazione. Ma bisogna prestare attenzione a cosa significa questo limite della pensione. Perché non si parla di pensione effettivamente liquidata dall’INPS al pensionato. Non conta in pratica cosa il pensionato incassa effettivamente dall’INPS. Ed il caso di una cessione del quinto in atto è il tipico esempio di pensionato che può subire un pignoramento anche a cifre più basse di pensione percepita.
Pignoramenti sempre possibili
Il limite entro cui le pensioni sono impignorabili è stato da sempre collegato al minimo vitale e all’assegno sociale. Infatti prima della modifica del DL Aiuti tale soglia era pari ad 1,5 volte l’assegno sociale. Adesso si passa a 2 volte l’importo dell’assegno sociale. Oggi la principale prestazione assistenziale dell’INPS che è proprio l’assegno sociale, è pari a 503,27 euro al mese. Significa che questo limite di non pignorabilità della prestazione pensionistica sale da 754,90 euro a 1.007,54 euro. Ma se un pensionato ha in corso una cessione del quinto, tutto cambia.
Un esempio potrebbe chiarire meglio questo aspetto. Un pensionato titolare di una pensione di 1.200 euro al mese, che ha una cessione del quinto da 240 euro al mese per via di un prestito ottenuto da una finanziaria, di fatto prende ogni mese 960 euro. In questo acso sarebbero pignorabili sui 960 euro, altri 192 euro, cioè un ulteriore quinto.
In pratica, al di sotto del limite di 1.007 che oggi vale la non pignorabilità della pensione. Ma per la Legge ciò che conta sono i 1.200 euro di pensione effettivamente a carico dell’INPS nei confronti del pensionato. Infatti la cessione del quinto è un atto di liberalità del pensionato. In pratica si tratta di una scelta libera del pensionato e non di una imposizione per Legge. Ed essendo così, questo pensionato non si salverà dal pignoramento della pensione nonostante effettivamente percepisca un assegno mensile sotto i 1.000 euro.