Al momento del voto sul Recovery Plan le minacce di Renzi sul ritiro dei consensi, ha iniziato a prendere piede. Infatti, due ministre di Italia Viva hanno deciso di astenersi proprio all’ultimo momento, aprendo la strada alla crisi di Governo. Senonchè, tra un ricatto e l’altro, il Recovery Plan è stato approvato senza i voti di Italia Viva e Conte sembra sotto lo scacco di Matteo Renzi. Insomma, la storia che raccontiamo ci dà atto di quanto due mosche possono fare rumore in una moschea. In altri termini, ci sono giochi, come quello politico, in cui, in momenti di congiuntura come questo, anche due voti di una minoranza, determinano il ribaltamento degli equilibri.
Quindi, di ben 320 membri del Senato, solo 18 di essi, che sono i senatori renziani stanno fungendo da ago della bilancia. Quindi, appare chiaro, che la situazione sia la seguente: a rischio il Governo ma chiediamoci quali sono gli equilibri e soprattutto: “dove è cascato l’asino?”.
Quali sono le ragioni per cui si è aperta la crisi di Governo
Ebbene, il maggior punto di scontro con i renziani è stato il MES. Quindi, il ricatto ha avuto il seguente esordio: “Chiederemo il MES: se diranno sì al MES, votiamo a favore, se diranno no, ci asteniamo”. Queste le parole del leader di Italia dei Valori alla vigilia del voto sul Recovery Plan. Tuttavia, al ricatto, il Presidente del Consiglio ha cercato di rispondere diplomaticamente, sostenendo che la questione MES non ha nessuna attinenza con il Recovery. Ciò in in quanto esso non è ricompreso nel progetto Next Generation EU. In altri termini, il progetto di rinascita dell’Italia e di ristoro delle economie spezzate dalla crisi economica, non c’entra nulla con il prestito “Salva Stati”, invocato da Renzi.
Il tutto, si spiega citando come esempio pratico la Germania che nonostante abbia investito molto più dell’Italia nella sanità, si ritrova oggi con il doppio dei morti. Quindi, poiché il ricatto delle ministre di IV, al PD e MS5 è apparso alquanto pretestuoso, si è fatto quadrato attorno al Premier. sennonché si è detto: “nessun altro Governo senza Conte”. In definitiva, abbiamo visto come sia a rischio il Governo. Ci siamo chiesti quali sono gli equilibri e soprattutto dove è cascato l’asino. Abbiamo visto che l’asino è apparentemente cascato, ancora, sul MES. Ma quale è, alla fine, la strada possibile per Conte? Le uniche alternative sarebbero: quella di un Governo tecnico oppure del voto anticipato.