Dopo i mesi bui del 2020 caratterizzati dai vari lockdown, molti italiani hanno deciso di acquistare una casa nel 2021. Questo passo è stato possibile grazie a un insieme di fattori.
I prezzi delle case erano rimasti invariati o leggermente diminuiti, mentre gli italiani avevano accumulato liquidità per via delle restrizioni. Inoltre il costo del denaro era al suo minimo storico, mentre il legislatore ha sfornato una valanga di Bonus tra cui anche alcuni per la casa.
Nelle ultime settimane, invece, abbiamo visto che stanno aumentando i prezzi delle case e di questi mutui immobiliari.
Ora, chi ha acquistato un’abitazione nel 2021 tramite un intermediario immobiliare, a questi proprietari di case la Legge concede uno sconto IRPEF. In pratica si ha diritto a una detrazione IRPEF del 19% su questa specifica voce di spesa. Ad ogni modo il tetto massimo dello sconto non può eccedere i mille euro, in un’unica soluzione.
A chi spetta al detrazione IRPEF
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La detrazione delle spese di intermediazione spetta agli acquirenti dell’immobile e l’importo deve risultare dall’atto di cessione del fabbricato. La detrazione non spetta invece al venditore. Questo vale anche nel caso in cui il venditore si sia avvalso dell’ausilio di un intermediario, pagando lui la relativa provvigione.
Nel caso di più proprietari acquirenti, l’agevolazione si divide tra i comproprietari in ragione della percentuale di proprietà. Il discorso vale anche nel caso in cui la fattura sia intestata a un solo comproprietario. Tuttavia, il documento fiscale va integrato con i dati anagrafici del comproprietario mancante.
La detrazione non spetta nel caso in cui la fattura si intestata ad un altro soggetto non proprietario dell’immobile.
Infine vediamo il caso in cui la fattura è intestata al proprietario e a un soggetto non proprietario. La detrazione è consentita solo se nella fattura è specificato che la spesa è stata sopportata dal proprietario.
A questi proprietari di case la legge concede uno sconto IRPEF fino a 1.000 euro nel modello 730 della dichiarazione dei redditi
Come sappiamo la Legge (art. 15 del TUIR) consente al contribuente di detrarre tutta una serie di costi nella dichiarazione dei redditi. Ad esempio abbiamo visto come recuperare 260,47 euro su una spesa sanitaria di 1.500 euro.
Anche in merito alla detrazione di queste spese immobiliari l’ordinamento fissa dei requisiti. Ad esempio l‘intermediario deve essere riconosciuto ai sensi della Legge 39/1989. Inoltre l’acquisto deve riguardare l’abitazione principale, cioè quella eletta dal contribuente per vivere stabilmente con i suoi familiari.
Pertanto l’abitazione deve essere inserita nei registri anagrafici. In alternativa il contribuente deve produrre un’autocertificazione in cui dichiara che si tratta ed utilizza l’abitazione come dimora principale.
Inoltre le controparti (venditore e acquirente) nell’atto di rogito devono inserire alcuni dati utili ai fini della detrazione. Se si sono avvalsi di un intermediario, devono riportare i suoi dati identificativi, incluso il suo codice fiscale o il numero di partita IVA. Parimenti devono indicare il suo numero di iscrizione al ruolo degli agenti in mediazione. Infine devono riportare l’importo di questa voce di spesa e la modalità di pagamento della parcella.
Quali sono i documenti da conservare
Dunque è a questi proprietari di case che spetta il compito di richiedere la detrazione fiscale. Per averla il contribuente deve seguire le istruzioni compilative AdE del modello 730. Il modello precompilato, invece, sarà disponibile dal prossimo 23 maggio.
Infine ricordiamo quali sono i documenti da conservare ai fini della detrazione:
- serve anzitutto la fattura del mediatore;
- il contratto preliminare registrato;
- l’atto di compravendita con l’indicazione di tutti i requisiti fissati dalla Legge;
- l’autocertificazione in cui il richiedente attesta che l’immobile ricopre la funzione di abitazione principale.
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