Talvolta una mancanza potrebbe costare caro e far sospendere addirittura la pensione. Pertanto chi ancora non ha adempiuto farà bene a sbrigarsi. Ecco come fare.
Ogni mese per tanti contribuenti e pensionati ci sono diverse scadenze da rispettare per non perdere Bonus e agevolazioni. Il 28 febbraio sembra particolarmente importante non solo per i titolari dell’assegno unico che entro tale data devono inviare l’ISEE, ma anche per i pensionati. In particolare per i pensionati che ricevono prestazioni legate al reddito. Costoro, infatti, hanno l’obbligo di dichiarare all’INPS i redditi propri, nonché del coniuge e componenti del nucleo, qualora richiesti e rilevanti ai fini della prestazione. I pensionati dovranno scrivere sul calendario la scadenza e avere cura di ricordarsi in quanto l’INPS non invia comunicazioni cartacee per richiedere le dichiarazioni reddituali. Tale adempimento è necessario per consentire all’Istituto previdenziale di verificare l’esistenza o meno del diritto alle prestazioni percepite collegate al reddito. Dimenticare questo adempimento potrebbe davvero costare caro, in quanto a questi pensionati l’INPS potrebbe sospendere la pensione. Dapprima sospende e poi revoca la pensione.
Quali sono i soggetti obbligati ad inviare la dichiarazione
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Devono inviarla coloro che negli anni precedenti a quello di verifica non hanno avuto altri redditi oltre alla pensione, qualora la situazione reddituale sia variata. I titolari di prestazioni che non comunicano integralmente all’amministrazione finanziaria tutti i redditi influenti sulle prestazioni in quanto non necessitano di comunicazione all’Agenzia delle Entrate. Nonché coloro che sono esonerati dall’obbligo di presentazione all’Agenzia della dichiarazione dei redditi e in possesso di redditi ulteriori alla pensione. Infine sono obbligati i titolari di alcune tipologie di redditi rilevanti ai fini previdenziali e che si dichiarano in maniera diversa all’Agenzia delle Entrate.
I pensionati possono inviare la dichiarazione reddituale direttamente all’INPS accedendo con le proprie credenziali al sito web dell’Istituto al servizio dedicato “RED semplificato”. In via alternativa possono presentare mediante
strutture territoriali INPS, CAF o chiamando il Contact Center al numero 803164 o 06164164.
A questi pensionati l’INPS potrebbe sospendere la pensione: se non inviano questo documento l’INPS sospende e poi revoca la pensione
Con la Campagna RED ordinaria 2022 l’INPS ha richiesto ai soggetti beneficiari di prestazioni previdenziali e/o assistenziali collegate al reddito l’annuale dichiarazione dei redditi. Ovvero il Modello RED dei redditi relativo al 2021. Mentre con la campagna RED solleciti 2021 l’INPS ha richiesto la comunicazione dei redditi per l’anno 2020 solo ai soggetti inadempienti durante la verifica 2021. Pertanto tutti coloro cui è stata richiesta la dichiarazione con la Campagna RED 2022 e coloro che sono stati sollecitati per il 2020 dovranno affrettarsi. Infatti costoro hanno tempo fino al 28 febbraio 2023 per inviare quanto richiesto all’INPS. In mancanza, l’Istituto provvederà alla sospensione della pensione per 60 giorni e successivamente, in caso di inerzia dell’interessato alla revoca del beneficio. Oltre al recupero coattivo di quanto versato.