A quanto ammonta la pensione di un artigiano con 30 anni di contributi? Rispondiamo ad un artigiano che per 30 anni ha accumulato 30 anni di contributi e vuole sapere a quanto ammonta la pensione che percepirà. I lavoratori si chiedono spesso quale sarà l’importo dell’assegno mensile perché temono che non sarà sufficiente a far fronte alle esigenze della vecchiaia. I timori aumentano per quei lavoratori autonomi che non hanno un montante contributivo elevato. La scorsa volta abbiamo risposto a chi si chi chiedeva “Quanto percepisce di pensione un artigiano con 35 anni di contributi?”
Verifichiamo adesso a quanto ammonta la pensione di un artigiano con 30 anni di contributi. Ovviamente l’importo che gli verrà corrisposto con cadenza mensile sarà inferiore a quello di un lavoratore che una storia contributiva più lunga. E ciò anche a parità di condizioni e orari lavorativi. Ecco perché talvolta conviene valutare la possibilità di integrare il montante contributivo con il versamento di contributi volontari.
A quanto ammonta la pensione di un artigiano con 30 anni di contributi
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Per sapere quanto percepirà un lavoratore autonomo che ha svolto la professione di artigiano occorre conoscere l’ammontare del suo stipendio. Ipotizziamo pertanto che il lavoratore in questione abbia percepito retribuzioni poco inferiori ai 16mila euro. Stiamo quindi considerando uno stipendio molto modesto e di poco più alto rispetto al salario minimo su base annua.
Ipotizziamo che l’artigiano abbia raggiunto l’età di 64 anni e che possegga 30 anni di contributi di cui 10 versati entro il 1995. L’importo del rateo pensionistico sarà più alto o più basso in relazione al sistema di calcolo si ricorre. Stando al metodo misto l’assegno mensile lordo sarà pari a 642 euro e quello netto a 625. Si registra una netta perdita per il pensionato se invece si adotta il sistema del ricalcolo contributivo. L’assegno mensile lordo difatti ammonterebbe a 558 euro e quello netto a 558.
Lo scarto di retribuzione fra un metodo di calcolo e l’altro è notevole e pesa negativamente sul portafoglio del pensionato. Se prendiamo in esame gli importi lordi lo scarto si attesta sul 13%, per gli importi netti sull’11%.