Chi ha presentato domanda per ottenere il reddito di cittadinanza può sapere con anticipo a quanto ammonta il sussidio governativo. Ogni mese l’Istituto di previdenza sociale dispone il pagamento del beneficio effettuando la ricarica della card. Il contribuente che ha inviato richiesta all’Inps e ha ottenuto esito positivo è difatti tenuto al ritiro della carta su cui viene erogato il beneficio economico.
L’importo della ricarica giunge ogni mese secondo un calendario prefissato che il beneficiario dell’ammortizzatore può consultare sul sito ufficiale dell’Inps. Con la card il contribuente può effettuare acquisti e pagamenti limitatamente ai beni e ai servizi consentiti. Ciò perché i destinatari dell’aiuto statale non sono autorizzati all’acquisto di beni superflui. Il beneficio economico mira difatti ad assicurare un immediato sostegno a quanti faticano a trovare i mezzi per il sostentamento. La card conferisce inoltre il diritto di prelevare contanti non oltre la soglia di 100 euro al mese allo scopo di privilegiare pagamenti tracciabili.
A causa delle difficoltà economiche legate all’epidemia di Covid-19 è sensibilmente aumentato il numero di famiglie italiane che ha presentato richiesta del sussidio. Chi per la prima volta riceverà la ricarica a maggio 2020 si sta chiedendo a quanto ammonta il reddito di cittadinanza. Occorre considerare comunque che l’importo dell’assegno cambia in riferimento ad alcune variabili.
A quanto ammonta il reddito di cittadinanza?
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Il tetto massimo che l’Inps eroga corrisponde a 9.360 euro su base annua e di conseguenza a 780 euro su base mensile. L’importo di 9.360 in realtà spetta unicamente ai nuclei familiari che non ricevono altri ammortizzatori assistenziali. E, soprattutto, alle famiglie che non percepiscono altri redditi secondo quanto risulta dalla presentazione dell’Isee aggiornato.
Ciò perché molto più di frequente accade che il reddito di cittadinanza si presenti come una forma di integrazione finanziaria. A riprova di ciò si consideri che l’importo dell’assegno presenta due differenti destinazioni d’uso. Una parte del sussidio serve difatti ad integrare un reddito basso che si attesta al di sotto dei 6000 euro. L’altra parte giunge in soccorso dei contribuenti che devono pagare il canone di locazione o le rate del mutuo. Per il pagamento dell’affitto è previsto un importo massimo di 3.360 euro, mentre per le rate del mutuo il limite è di 1.800 euro.
L’ammontare dell’assegno di un single è pari a 500 euro, ma in presenza di mutuo si ricevono 650 euro. Ulteriori 130 euro giungono se il contribuente single deve pagare il canone di locazione per l’abitazione in cui risiede. Ammonta a 700 euro invece il sussidio che l’Inps destina alle coppie senza figli, mentre a 800 quello che raggiunge le famiglie con un minorenne.