Il gruppo alimentare ha la sede a Milano, la San Carlo è famosa per gli snack che sul mercato hanno grande successo. Si tratta di patatine ma anche di grissini, piadine e tanto altro ancora. L’impero alimentare milanese ha appena attraversato una fase particolare. A quanto ammonta il patrimonio, a chi appartiene e quanto ha fatto di utile nel 2022?
È stato Francesco Vitaloni nel 1936 ad aprire una rosticceria e a chiamarla San Carlo, come la chiesa che si trovava nei pressi. La zona era quella di via Lecco e nel quartiere le patatine della rosticceria hanno un successo inaspettato. La voce circola e la popolarità cresce. Così negli anni 50, il figlio di Francesco, Alberto Vitaloni, amplia l’offerta e crea la San Carlo Gruppo Alimentare.
Il marchio non conosce soste e nel 1992 acquisisce dalla Pavesi il marchio Pai arrivando a controllare il 70% del mercato delle patatine in busta. L’azienda produce attualmente in 4 stabilimenti situati a Novara, Roverbella in provincia di Mantova, Lavis a Trento e Sant’Ambrogio a Torino. A quanto ammonta il patrimonio e come sono i conti?
Anno record
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L’azienda appartiene ancora ad Alberto Vitaloni che l’ha resa un gigante del settore alimentare. Vitaloni ha 88 anni e nell’ultimo periodo il marchio è balzato alle cronache per via del suo stato di salute. I figli non sarebbero d’accordo circa la gestione e la divisione delle quote aziendali e c’è il pericolo che l’azienda possa risentirne. I quotidiani hanno dato grande risalto alla diatriba familiare.
Hanno parlato tutti di un’azienda che ha un patrimonio milionario non indicandolo con precisione. Dai quotidiani specializzati risulta che l’azienda abbia oltre ai 4 stabilimenti citati anche 2.000 collaboratori, 154 centri distributivi e sia presente in 29 Paesi nel Mondo.
A quanto ammonta il patrimonio della San Carlo, un testamento da accettare
Per capire la grandezza dell’azienda possiamo analizzare i dati del 2022. Il Gruppo Alimentare San Carlo ha chiuso l’anno con un utile di 15,8 milioni di euro rispetto ai 5,4 milioni del 2021. Quindi ha migliorato con i ricavi del 193%. I ricavi consolidati sono stati 323, 8 milioni rispetto ai 278,2 milioni dell’anno precedente, quindi un miglioramento del 16,3%. La situazione è nettamente migliorata rispetto all’anno precedente con un maggior volume di vendita e una maggiore capacità di assorbire i costi fissi.
All’interno dell’azienda la figlia di Alberto Vitaloni, Susanna, possiede il 35,04% delle quote che grazie alle azioni Unichips le ha dato il controllo dell’azienda con il 50,04 delle quote totali. Secondo i quotidiani questo è stato possibile grazie a una cessione delle quote che gli altri figli hanno considerato poco corretto. La vicenda è stata archiviata alla Procura di Milano che ha stabilito l’assenza di qualsiasi illecito. Il periodo è stato tumultuoso per via delle varie vicende, ma i conti sorridono e fanno sperare in un futuro radioso.