Insieme agli Esperti di Redazione valuteremo a quali donne conviene pagare 5 anni di contributi INPS e andare in pensione prima. A volte pur di anticipare il momento del pensionamento potrebbe rivelarsi utili versare a proprie spese la copertura assicurativa. Esistono tuttavia donne che non hanno mai lavorato e che quindi non hanno un montante di contribuzione su cui contare ai fini della pensione. Le casalinghe che per lunghi hanno dedicato cura ed energie all’accudimento dei figli e delle faccende domestiche non hanno una storia contributiva. Ciò dipende dal fatto che alle attività che svolgono quotidianamente non corrisponde una retribuzione mensile. In assenza di redditi da lavoro si ritrovano in vecchiaia senza una copertura contributiva che garantisca serenità economica.
In un precedente articolo abbiamo risposto alle Lettrici che chiedevano “A quanto ammonta la pensione delle casalinghe?”. Si tratta di una domanda quanto mai lecita se si pensa che le donne che si spendono nei lavori domestici non ottengono giusto riconoscimento. Esiste tuttavia anche per le casalinghe l’opportunità di accumulare una minima anzianità contributiva attraverso l’iscrizione al Fondo casalinghe. Bisogna tuttavia verificare a quali donne conviene pagare 5 anni di contributi INPS e andare in pensione prima. Il Fondo casalinghe in realtà è un fondo di previdenza sociale cui possono iscriversi sia uomini che donne che abbiano un’età fra 16 e 65 anni.
A quali donne conviene pagare 5 anni di contributi INPS e andare in pensione prima?
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Le casalinghe che versano contributi al Fondo previdenziale maturano il diritto alla pensione già all’età di 57 anni. Ciò accade solo se si posseggano almeno 5 anni di contribuzione e l’assegno previdenziale corrisponde a 1,2 volte quello sociale. Versando un importo pari a 25,82 euro con cadenza mensile l’Istituto di previdenza sociale riconosce alla casalinga un mese di contributi. Per determinare l’ammontare della futura pensione delle casalinghe si ricorre al sistema contributivo.
Ne consegue che ad un maggiore montante di contribuzione corrisponderà un rateo pensionistico più elevato. E pur tuttavia se a 65 anni si matura anche il diritto all’assegno sociale l’importo di quest’ultimo subirebbe una riduzione. Pertanto non conviene versare a proprie e ritrovarsi poi con una decurtazione sull’assegno sociale. Il Fondo casalinghe conserva invece convenienza per tutte quelle casalinghe che già sanno di non avere diritto all’assegno sociale.