A quale distanza deve essere il preavviso di autovelox?

preavviso di autovelox

Un’ennesima multa per autovelox che il cittadino decide di impugnare. L’argomento centrale di quel ricorso è stata la seguente domanda. A quale distanza deve essere il preavviso di autovelox?

Tutti sappiamo che la segnaletica che avvisa della presenza dell’autovelox deve essere presente. Per legge, infatti, i metodi di controllo della velocità devono essere sistemi educativi. E non certo trappole che scattano all’improvviso ed inaspettate. Forse, però, non sappiamo con chiarezza quanto sia ampio il preavviso che la segnaletica deve darci.

Purtroppo per il cittadino del caso in oggetto quel ricorso non è stato accolto. Infatti la Corte di Cassazione ha rilevato che il verbale impugnato dava atto della presenza di un cartello di segnalazione posto ad 800 mt dalla postazione di rilevazione elettronica. Quindi il tentativo di impugnazione del cittadino era destinato ad avere vita breve.

A nessuno suggeriamo di essere così incauti da sollevare un motivo di ricorso che possa essere smentito da una semplice lettura del verbale contestato. Vogliamo, invece, sottolineare quanto segue.

 A quale distanza deve essere il preavviso di autovelox?

La Cassazione ci dice che non esiste una distanza minima obbligatoria per legge. Il riferimento è al Decreto Legge n. 121 del 2002 che disciplina il caso all’art. 4.

In particolare, questo articolo prevede che gli automobilisti debbano ricevere informazione della presenza della postazione di rilevamento. L’articolo non dice niente altro. Niente in merito alle modalità di preavviso. E niente nemmeno a proposito di una distanza minima tra l’avviso e la postazione di rilevamento.

La Cassazione, quindi, conclude che la distanza debba essere idonea a consentire il tempestivo avvistamento del macchinario stesso. Ed “idoneo” può solo significare che la distanza deve essere valutata in base alle condizioni dei luoghi e della strada. O della vegetazione presente.

La sentenza fornisce anche ulteriori utili indicazioni. Afferma, per esempio, che il verbale fa prova fino a querela di falso.

pieghiamoci meglio. Il verbale di contravvenzione è redatto dalle Forze dell’Ordine che sono pubblici ufficiali. Il cittadino può anche contestare che il preavviso ci fosse veramente o che la distanza tra l’avviso e l’apparecchio non fosse congruo. Però per farlo deve attivare quel particolare procedimento previsto dal codice che è la querela di falso. È l’unico procedimento con cui si possano smentire le affermazioni rese a verbale da pubblici ufficiali.

 

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