Negli ultimi giorni si discute spesso di MES e Recovery Fund e degli incentivi che sono stai messi a disposizioni e delle varie classi sociali ma a molti sfugge che partire dal 1° giugno lo Stato si prepara ad incassare 29 miliardi di euro: ecco le date degli appuntamenti fiscali
Cosa ha fatto in questi mesi di pandemia lo Stato Italiano? Ha davvero aiutato i cittadini, i contribuenti, le famiglie e le imprese? Lascio a voi lettori le considerazioni.
Una cosa è certa, che dopo la breve sospensione prevista dal Governo nel decreto Cura Italia per le scadenze fiscali di aprile e maggio 2020, è arrivato il momento che più preoccupa famiglie e imprese.
Giugno come tutti sanno è il mese delle tasse, e milioni di contribuenti sono chiamati a pagarle nonostante la drammatica situazione economica nel nostro Paese.
Il fisco riprenderà dal 1° giugno a bussare alle porte degli italiani ma in molti non riusciranno a pagare le tasse a causa della crisi!
A partire dal 1° giugno lo Stato si prepara ad incassare 29 miliardi di euro: ecco le date degli appuntamenti fiscali
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I principali appuntamenti fiscali da segnare in agenda sono i seguenti:
Entro lunedì 1° giugno tutti coloro che hanno aderito alla rottamazione ter e al saldo e stralcio delle cartelle dovranno pagare le due rate della rottamazione delle cartelle e la seconda rata del saldo e dello stralcio.
Entro il 16 giugno i contribuenti saranno chiamati a versare la prima rata IMU (Imposta Municipale Unica). Da quest’anno l’IMU si è fusa con la TASI (Tassa comunale sui servizi indivisibili). Questa fusione non comporta un maggior risparmio.
Entro il 30 giugno si dovranno pagare le tasse sui redditi: l’IVA, le ritenute e i contributi di aprile e maggio.
L’esborso maggiore sarà per l’IRPEF, l’IRES e la Cedolare secca.
Con il decreto Rilancio almeno la prima rata IRAP (Imposta Regionale sulle attività Produttive) è stata cancellata anche se il beneficio è stato previsto solo per le imprese e non per le persone fisiche.
Si stimano, dunque, 29 miliardi di tasse da pagare per il saldo 2019 e acconto 2020, senza considerare l’IMU in scadenza il 16 giugno come anticipato.
Restano identici i termini per la presentazione della dichiarazione dei redditi.
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