Nel campo degli investimenti un elemento di grande importanza lo riveste il tempo. Il riferimento può essere sia al tempo del proprio investimento (12 o 60 o 120 mesi, per esempio) sia alla durata del residua dello strumento considerato. Ora, a novembre conviene di più investire i soldi su BTP e titoli di Stato a breve termine o a media e lunga scadenza?
Il rendimento e le possibili strategie operative sono infatti una funzione diretta anche del tempo (oltre al rischio emittente, la struttura dei tassi, etc).
Da cosa dipende il guadagno sui titoli di Stato?
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Si fa presto a dire bond, corporate o sovereign che siano, oggi tanto ricercati sul mercato grazie ai ricchi rendimenti. Il segreto del loro successo dipende soprattutto da due elementi. Primo, l’impegno dell’emittente a restituire il capitale a scadenza. Secondo, la possibilità di guadagnare, e non poteva essere diversamente.
Ma da cosa dipende il potenziale guadagno complessivo conseguibile con i bond di Stato, per esempio? Sono tanti i fattori che incidono, i più importanti dei quali sono:
- il grado di fiducia nell’emittente (rating), cioè lo stato di salute della sua economia e del sistema Paese in generale. Quanto più è solido, stabile e promettente, tanto minore sarà l’interesse offerto. Vale il contrario nel caso opposto, come ad esempio questo titolo di Stato rumeno emesso in euro e rendimento effettivo netto annuo sopra il 5%;
- il rischio mercato, cioè quello dipendente dai movimenti dei tassi di interesse fissati dalle Banche Centrali. Quando questi salgono, il mercato vende i bond già emessi (specie se a tasso fisso) per comprare le nuove emissioni che pagano tassi più robusti;
- la scadenza, ossia la durata residua. Più è lunga e maggiore dovrà essere il tasso di interesse del bond in questione. All’aumentare del tempo, infatti, aumentano i rischi associati nello strumento (economici, politici, sociali, etc).
Ottimizzare rischio, tempo e rendimento degli investimenti in titoli di Stato
Parimenti importante è anche la struttura dei tassi: sono fissi fino a scadenza o indicizzati all’inflazione oppure del tipo fissi e crescenti (step-up)? Struttura dei tassi e durata residua del bond sono un’accoppiata ‘micidiale’ per chi investe in bond di Stato.
I titoli indicizzati all’inflazione soffrono poco (meglio: molto meno dei bond a tasso fisso) del rischio mercato. Per quelli con struttura step-up dipende da caso a caso. Ad esempio per le 4 emissioni dei BTP Futura andò molto male, perché le scadenze erano lunghe e le cedole offerte molto risicate. Meglio è andata invece con i recenti BTP Valore andati a ruba tra i risparmiatori. Le loro durate sono medie e i tassi in linea con le attuali condizioni di mercato.
Per quelli a tasso fisso, infine, l’ideale è non eccedere mai con la durata del bond, specie se si è refrattari al rischio. Sulle lunghe distanze le minacce sui mercati non mancano mai e il rischio di forti oscillazioni sui prezzi è sempre dietro l’angolo.
A novembre conviene di più investire i soldi su BTP e titoli di Stato a breve termine o a media e lunga scadenza?
Come comportarsi, allora, a novembre sul fronte del reddito fisso? Non ci sono ricette magiche, così come tutto dipende da un profilo di investitore ad un altro.
Di fondo, tuttavia, non vengono meno alcune regole operative. Una è quella di contenere costi e commissioni, giacché le mancate spese sono i primi guadagni certi. Ancora, non concentrare il capitale su un unico strumento (se il capitale disponibile consenta un minimo di diversificazione), senza peraltro eccedere. Si tratta di tenere a bada i costi dei vari prodotti in portafolgio. Infine, ottimizzare al meglio il rapporto rischio (emittente), tempo e rendimento.
A novembre i bond a forte sconto potrebbero vivere qualche sussulto, ma è difficile immaginare una netta, forte e duratura inversione di tendenza. Quest’ultima prima o poi arriverà e porterà grosse gioie agli speculatori in bond, ma per ora le Banche Centrali non hanno intenzione di tagliare i tassi. Ad ogni modo restano prodotti adatti principalmente a investitori con un alto profilo di rischio.
Pertanto, meglio le medie, brevi o brevissime scadenze anche nel mese prossimo, evitando così di esporsi a inutili rischi. Specie se si è molto sensibili alla componente “sicurezza” e non si è certi di portare a termine un dato investimento.