Almeno tre le motivazioni che spingono spesso genitori e (soprattutto) i nonni a dare cash ai più piccoli:
a) non conoscono gusti e/o necessità precise del destinatario, per comprare un dono specifico;
b) sanno oltretutto che il contante è sempre tra i regali più graditi;
c) quest’anno poi c’è un mix tra lockdown e timori da Covid che porta in molti a non uscire di casa per fare file e compere nei negozi convenzionali.
In tutti questi casi ci si chiede allora: ma a Natale genitori e nonni potranno regalare soldi in contanti a figli e nipoti? Procediamo con ordine.
Due importanti precisazioni da fare
Indice dei contenuti
Il primo, dolente punto di partenza è quello di ricordare che a Natale il Fisco non va in vacanza. Ciò detto, ricordiamo quali sono le regole da tenere a mente. Il punto da cui partire è quello per cui in Italia il prelievo del denaro dal proprio c/c non è sinonimo di violazione della legge. Si pensi al caso del correntista che chiude un rapporto con l’istituto bancario X e ritira tutto il denaro lì depositato.
Ora, però, vanno fatte due precisazioni. La prima è che non esiste un limite al prelievo altrettanto non può dirsi per l’uso del contante quale forma di pagamento. La seconda attiene invece ai controlli che scattano ogniqualvolta si superano determinate cifre-soglia. Vediamo di capirne di più.
Le soglie prelevabili e i controlli
Il plafond mensile di contanti che può essere prelevato, senza che la nostra banca faccia la segnalazione alla Guardia di Finanza, è di 10mila euro. Superata tale cifra, infatti, ci sarà la segnalazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF), Unità che risponde alla Banca d’Italia.
Il limite dei 10mila di prelievo non viene meno se si attua una “furbata”. Ossia anziché effettuare una sola operazione se ne effettuano 10 distinte tra di loro e di importo pari a mille euro cadauna.
Tuttavia, come detto poco sopra, bisogna tenere a mente che segnalazione non è sinonimo di divieto di prelievo oltre i 10mila. Si può anche ritirare oltre quella somma, ma ci sarà la segnalazione. In pratica per i pagamenti di una certa consistenza vanno usati i pagamenti tracciati e non i contanti. Questo al fine di prevenire a monte possibili forme di riciclaggio, evasione fiscale, etc.
Poi solo se l’UIF lo riterrà opportuno, allora potrebbe giungere a domicilio la Guardia di Finanza per i controlli del caso. Potrebbe invece intervenire l’Agenzia delle Entrate, nel caso in cui i movimenti di contanti risultassero incongruenti col reddito dichiarato.
I limiti per i pagamenti in contanti
Oltre alle soglie sui prelievi, come detto esistono i limiti in merito all’uso del contante ad ogni singola operazione. Restando in materia, è bene dunque ricordare quali sono oggi le nuove soglie per i pagamenti in contanti.
Precisamente, dal primo luglio scorso, il limite è sceso a 1.999,99 euro (D.L. n. 124 del 2019). Per i trasgressori della norma vi sono infatti multe comprese tra i 2.000 e i 50mila euro. Inoltre, tra poco più di 12 mesi, ossia dal primo gennaio 2022 per l’esattezza, tale soglia passerà a 999,99 euro. Salvo futuri ripensamenti, modifiche e/o proroghe che al momento non è dato sapere.
Dunque, ecco scoperto se a Natale genitori e nonni potranno regalare soldi in contanti a figli e nipoti. Di certo, in queste festività di fine anno 2020, il regalo più bello potrà essere quello della vicinanza, dello stare assieme e del regalarsi il calore umano. Vicini, in qualche modo, anche se distanti.
Infine, in quest’articolo segnaliamo alcuni speciali limiti che scatteranno dal primo gennaio prossimo per tutti i correntisti.