A Montalcino, jazz e castelli tutti da scoprire

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A Montalcino, jazz e castelli tutti da scoprire. Italiani, alto-spendenti, amanti del gusto e della natura. È l’identikit del turista nel mirino di Montalcino che in questi giorni ha ripartito con la XXIII edizione di Jazz&Wine. Il festival musicale nelle terre del Brunello è uno degli appuntamenti musicali più attesi dell’anno. La rassegna nasce nel 1988 dalla collaborazione tra la cantina vitivinicola Banfi, la famiglia Rubei dell’Alexanderplatz di Roma e il comune di Montalcino. Ecco gli spettacoli da non perdere e qualche meta inedita da esplorare.

Jazz tra le colline del Brunello

Negli anni sono saliti sul palco di Montalcino moltissimi artisti di fama internazionale. Ricordiamo Paolo Fresu, Yakir Arbib e Roy Hargrove. Sotto la direzione artistica di Paolo Rubei, il Jazz&Wine in Montalcino 2020 prevede un ricco palinsesto di eventi che iniziano nel Castello Banfi. Tra le monumentali mura del complesso medievale, Nick The Nightfly, nota voce di Radio Monte Carlo, col suo quintetto, presenta il progetto “Be yourself”. Il duo Bosso-Mazzariello sulle note di tromba e piano, porta in scena lo spettacolo “Tandem”, metafora della loro amicizia e lunga collaborazione.

A Montalcino, jazz e castelli tutti da scoprire

Dal 1° agosto la kermesse musicale si sposta nell’antichissima Abbazia di Sant’Antimo. Qui il trio italo-argentino Servillo, Girotto, Mangalavite suona “Parientes”. Domenica 2 agosto è attesa la cantante sudamericana Rosalia de Souza, con lo show “il Brasile che mi piace”. Tra gli spettatori siederanno tanti appassionati di musica jazz e gli estimatori dei paesaggi toscani. Jazz&Wine in Montalcino è una manifestazione musicale di grande spessore, inoltre quest’anno ha anche una forte valenza sociale. È infatti una felice occasione per testimoniare la voglia del territorio di ricominciare, tornare ad accogliere i turisti. In questo modo si pubblicizza in tutto il mondo l’unicità di Montalcino, bandiera arancione Touring Club Italiano e del suo acclamato vino Brunello.

E’ ora di scoprire Montelifrè e Trequanda

Le aziende simbolo del vino riaprono le porte e insieme a loro l’ospitalità dell’iconico borgo toscano. Nel 2019 aveva registrato oltre 180mila eno-pernottamenti tra italiani e stranieri. Una meta epicentro del turismo del vino in cui le cantine sono aperte alle visite (su prenotazione e in sicurezza) con le strutture di accoglienza. Infatti, ce n’è una ogni 35 abitanti, tra alberghi, agriturismi, relais, ristoranti, locali con attività di somministrazione e ovviamente aziende vitivinicole.

Quindi a Montalcino, jazz e castelli tutti da scoprire. Se non si vuole pernottare nei soliti posti, ci si deve spostare ai confini del Comune di Montalcino, verso Pienza e Sinalunga. Sono tutti da scoprire l’ultimo dei castelli di Montalcino, quello hipster-chic Montelifrè col suo borgo e la dimora storica Bolognini Martinozzi. E Asciano, regno dei carciofi fritti nei suoi ristoranti di grande fascino. Infine Trequanda, con il suo maniero e i maneggi, le macellerie chic e i vasai, i piccoli caffè accoglienti dove si parla solo toscano

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