Il fastidio del cibo che si blocca in gola e non scende può capitare un po’ a tutti, adulti e bambini.
Nelle situazioni più gravi si ha addirittura la sensazione di soffocare, e di conseguenza si va in panico.
A molti sarà capitata quella tremenda sensazione del cibo in gola che non scende, ecco cosa fare e perché accade.
Attenzione però a non andare incontro a paranoie anche se questo sintomo non va sottovalutato nei soggetti in cui il disagio si presenta spesso. Soprattutto quando è accompagnato anche da un forte dolore al torace. In questo caso si potrebbe trattare di un raro disturbo della motilità dell’esofago: l’acalasia.
L’acalasia è una contrazione anomala della parte finale dell’esofago.
Ecco perché a molti sarà capitata quella tremenda sensazione del cibo in gola che non scende, ecco cosa fare e perché accade
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Il sintomo più comune di questo disturbo è la difficoltà nel deglutire, causata dal cibo bloccato nell’esofago.
Gli esperti consigliamo che i modi più comuni per diagnosticare l’acalasia sono: la radiografia con il bario, l’endoscopia, la manometria esofagea.
Fino ad oggi non sono chiare le cause dell’acalasia ma ci sono alcuni trattamenti per migliorare i sintomi:
a) farmaci assunti per via orale;
b) dilatazione con il palloncino;
c) esofagotomia o miotomia laparoscopica di Heller;
d) iniezioni di tossina botulinica: Botox.
Per alleviare il disturbo gli esperti consigliano di:
a) mangiare lentamente;
b) masticare bene il cibo;
c) mangiare sempre il cibo tenendo il corpo in posizione verticale;
d) bere molta acqua durante i pasti;
e) non cenare prima di andare a letto;
f) sistemare molti cuscini per dormire, in modo da mantenere la testa eretta e permettere più facilmente lo svuotamento dell’esofago.
Gli alimenti da evitare
Si consiglia l’assunzione di piccoli pasti e l’ausilio di bevande, anche calde, che rilassano la muscolatura e permettono al cibo di essere deglutito regolarmente.
La masticazione deve essere lenta e protratta, in modo da diminuire il volume del cibo.
Ecco cosa evitare:
frutta pastosa come mele e pere;
le bucce e i semi della frutta;
le parti fibrose di carne e pesce;
carni bianche o rosse soprattutto se non masticate bene;
il riso;
pastina in brodo, minestre in brodo, fette biscottate nel latte.
Per approfondimenti si raccomanda di consultare sempre il proprio medico di fiducia o altri specialisti della materia/patologia.